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"Giocare a scacchi è gioco d'azzardo, un'opera del diavolo"

I sostenitori del poker "sportivo” fanno spesso paragoni con gli scacchi (noto skill game) per nobilitare il texas hold’em e farlo rientrare nella categoria dei giochi della mente.

In Arabia Saudita però i loro tentativi sarebbero del tutto vani, visto che le autorità ultraconservatrici del paese, stanno pensando di vietare le sfide a scacchi e bandire definitivamente il gioco.

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Non vogliamo giudicare le usanze e le convinzioni morali degli altri popoli, ma abbiamo ritenuto la notizia interessante in vista dell’attuale e ampio dibattito tra skill games e gambling che tanto divide opinione pubblica e governi nel mondo.

Abdulaziz al-Sheikh, massima carica religiosa saudita, ha affermato durante una trasmissione televisiva che "giocare a scacchi induce al gioco d'azzardo, è uno spreco di tempo e di denaro, è l'opera del diavolo perché fomenta l'inimicizia e l'odio tra i giocatori".

E' probabile che Abdulaziz al-Sheikh si riferisca alle scommesse clandestine ("è uno spreco di denaro") che si disputano tra i ricchi principi sauditi. Il religioso ha usato il pugno duro e presto pubblicherà un editto (fatwa) che proibirà questo gioco. Ha recitato anche un versetto del Corano che proibisce "il gambling, l'idolatria e la stregoneria".

Non possiamo certo giudicare, visto che non conosciamo neanche la realtà saudita: è probabile che il religioso sia intervenuto per stroncare un ampio giro di scommesse clandestine legate a questo gioco.

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D’altronde uno degli equivoci di fondo, quando si parla di azzardo e skill games, è ignorare la pericolosità di alcuni giochi d’abilità. Gli skill games comunque possono sempre creare dipendenza, sia play for money che in versione for fun.

Facciamo un esempio: nei video games è difficile assistere a scommesse collaterali, sono inoltre dei giochi d’abilità per eccellenza, ma creano parecchia dipendenza, soprattutto nei confronti dei minori e dei più giovani. Ci sono stati casi anche estremi nei quali si è registrata la morte (leggi qui).

Ma torniamo al dibattito sugli scacchi. Bin Mousa Thaily, presidente dell'Associazione degli appassionati di chess in Arabia Saudita, ha avvertito: "la fatwa potrebbe entrare in vigore, molto dipenderà della reazione dell'opinione pubblica".

L'editto religioso è un “consiglio” sulla condotta che i mussulmani sono tenuti a seguire, seppur non abbia valore legale. In un secondo momento il Governo saudita ha la facoltà di trasformare in legge questi editti religiosi e potrebbe anche decidere di rendere gli scacchi illegali.

Se per i paesi occidentali, questa disciplina è nota per essere uno dei giochi d'abilità per eccellenza, nella regione il dibattito non è recentissimo, per usare un eufemismo. In base ad una ricerca svolta da alcuni appassionati storici argentini, nel 651, quando i mussulmani conquistarono la Persia, si aprì un’aspra discussione sull'antico gioco degli scacchi.

Fin dall'epoca dell’antica Roma esistevano giochi molto simili, ad esempio andava di moda il gioco da tavolo latrunculorum lusus.  La parola scacchi ha proprio origine dalla lingua persiana ma è stato inventato in India nel  500. In Europa è sbarcato 5 secoli dopo, grazie proprio agli arabi.

Nel 651, secondo gli storici argentini, in Arabia alla fine si consentirono gli scacchi, ma a patto che non rappresentassero gioco d'azzardo (erano vietate le scommesse) o blasfemia (non erano ammesse bestemmie durante la sessione). Ed ora le massime autorità religiose saudite vorrebbero bandire definitivamente uno degli “sport mentali” per eccellenza.

Come noto, nei paesi mussulmani il gambling è vietato a qualsiasi livello. Sono pochi i paesi (Libano per esempio) dove è diffusa la cultura del gioco d'azzardo. In Arabia Saudita sono note le scommesse clandestine legate alle corse dei cavalli, ma nessuno ne può parlare. Gli scacchi però potrebbero aver vita breve.

NON SOLO POKER è una nuova rubrica di Assopoker. Il nostro portale è l’unico al mondo a pubblicare 9/10 notizie giornaliere dedicate al poker. Per variare sul tema ed ogni tanto varcare i confini del mondo del texas hold'em e del gambling, abbiamo deciso di dare spazio (con moderazione) ad  una nuova rubrica che ha, come unico obiettivo, quello di intrattenervi con argomenti leggeri ma che possano anche regalarvi spunti di interesse e divertimento. Per questo motivo il Vostro feedback è prezioso. Oltre al poker, quali topic vi interessano? Ci sono storie o argomenti che vi stanno a cuore? Lasciate in coda all'articolo il vostro commento, è per noi un contributo prezioso. Grazie!

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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