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L’importanza del bet sizing nei tornei di poker

Sapere quanto puntare, quando si gioca un torneo, è almeno altrettanto importante che capire quando farlo: assieme a Grayson “The_Dean221” Nichols, ecco alcuni preziosi suggerimenti al riguardo.

Prendiamo spunto da una mano giocata in un torneo di No Limit Hold’em 6-max da 100 $: i bui sono a quota 300/600 ante 75, e ci troviamo sul bottone con 68.000 fiches e 5 4 .

Grayson decide di aprire il gioco dopo all fold a 1.545, venendo chiamato dallo small blind che ha ancora 45.000 fiches.

Il flop è 4 3 2 , e dopo il check dello small blind lo statunitense punta 2.500 fiches su un piatto di 4.100: “Su un board più dry mi sarei limitato ad una size fra il 30 ed il 40 % del piatto – spiega – perché in quel caso non è necessario fare di più. Qui invece il board è drawy e la mia mano ha bisogno di protection, inoltre così facendo se il mio avversario chiama il suo range sarà più definito, che se facessi qualcosa come 1.400″.

Grayson “TheDean_211” Nichols ha vinto in carriera oltre 4.000.000 $ grazie ai tornei online

Lo small blind chiama, e il turn è il a : lo small blind checka e Nichols fa altrettanto. “Se puntassi e venissi check/raisato per quanto assurdo possa suonare dovrei foldare – spiega – inoltre puntando per lui non è semplice chiamarmi con una mano peggiore, così posso comunque estrarre valore al river”.

L’ultima carta comune è il 9 , e lo small blind decide di puntare 3.000 fiches su un piatto di 9.000: “Mi sarei limitato al call se avesse fatto 7.000 o più, ma adesso voglio rilanciare con una size che possa far pensare ad un bluff – argomenta – anche se non ci sono moltissime mani con cui possa pagarmi”.

Lo statunitense spera nel call da parte di qualche doppia all’asso, o magari in un hero call da mani come a j o a 10, ma quando rilancia fino a 12.800 fiches il suo avversario folda: evidentemente, per stavolta più di così non c’era modo di vincere.