Saper giocare correttamente i piatti 3-bettati non è banale: player anche esperti commettono errori, e in questa mano Reid "shootaa" Young è convinto di averne trovato uno.
Siamo al NL500, ad un tavolo 5-handed, ed apriamo il gioco a 15 $ da UTG con q j Il nostro stack effettivo è di 130 big blinds.
Ci 3-betta il giocatore di fianco a noi, e decidiamo di chiamare, una giocata che lo statunitense giudica standard in questa situazione.

Il flop è 10 9 6 , ed hero decide di check/raisare a 135 dollari la continuation bet di 50 dollari del nostro avversario, facendolo foldare. Nonostante questo, a "shootaa" non sembra il piano migliore.
"Su questo tipo di board e con una mano come la nostra, probabilmente preferirei leadare per 3-bettare all-in - spiega - non credo che in generale i nostri avversari su flop che hittano bene il nostro range c-bettino con mani così deboli, quindi la fold equity del nostro check/raise non è molto alta.
Di fatto si tratta di una linea più costosa e maggiormente soggetta a varianza, perché quando veniamo 3-bettati all-in potremmo dover foldare rinunciando a realizzare un sacco di equity, questo perché in realtà molti dei nostri out quando chiamiamo sarebbero 'falsi', ci troveremmo opposti a dei flush draw oppure a mani come KK+".
Secondo Reid insomma si tratta di una mano interessante perché offre lo spunto per una linea adottabile in diverse situazioni analoghe, che a volte non viene presa in considerazione: naturalmente, scegliere contro chi farla, con quale frequenza e magari su quali turn insistere nella propria azione quando chiamati, questo sta all'abilità del singolo player.