La febbre da Pokémon Go non accenna a diminuire, in Italia come nel resto del mondo. L'app continua a battere ogni record possibile e l'impatto sociale è divenuto ormai talmente pervasivo da entrare nel lessico del Presidente della Repubblica.
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SULLA BOCCA DEL PRESIDENTE
Intervenendo sulle ipotesi di spacchettamento dei vari quesiti referendari sulla riforma della Costituzione, Mattarella ha definito il dibattito sull'argomento "surreale come la caccia ai Pokémon". Un segno dei tempi, oltre che una simpatica curiosità.
GLI OCCHI DELLA CIA?
Ci sono ormai pochi dubbi sul fatto che siamo di fronte a un fenomeno mediatico senza precedenti e ovviamente se ne sono accorti anche i complottisti. Da settimane fioccano le ipotesi su un coinvolgimento della CIA nella produzione della app, che consentirebbe così il controllo e l'accesso a milioni di videocamere in tutto il mondo.
NICK IL POKEMARATONETA
Nel frattempo, il fenomeno ha creato le prime celebrities. Una di queste è senz'altro Nick Johnson, 28enne newyorkese che per primo ha catturato tutti e 142 i mostriciattoli al momento disponibili. Impiegato in una società di software per mobile, Nick ha usato pomeriggi e persino notti per completare l'obiettivo. 200km percorsi a piedi, 10 kg persi e qualche centinaio di dollari spesi con Uber. In questo caso la spesa si è rivelata un buon investimento, perchè Johnson ha attirato sponsor importanti come Expedia e Marriot Rewards. Le due aziende copriranno tutte le spese nella sua caccia ai 5 inediti in uscita e ai 3 che saranno rintracciabili solo in alcune zone del globo. Lo aspetta dunque un giro del mondo con lo smartphone in mano, e scarpe comode.
STOP AI SOFTWARE DI TRACKING: DEJA VU PER POKERISTI
L'altra volta si parlava di parallelismi con il poker, soprattutto pensando all'indotto di privati ed aziende che hanno trovato possibilità di alti guadagni grazie a questa applicazione. E' ad esempio il caso di Pokevision, app che facilita la caccia aiutando a trovare i Pokémon più interessanti in zona, saltando quelli più inflazionati e meno preziosi.
Per questo e altri tracker di mostriciattoli è arrivata una brutta notizia. Due giorni fa è stato rilasciato il primo aggiornamento ufficiale di Pokémon Go e per Pokevision e affini potrebbe essere la fine. In buona sostanza, Nintendo e Niantic avrebbero detto basta all'utilizzo del proprio brand senza permesso. Al momento le parti stanno discutendo, ma in gioco non ci sono solo dettagli economici. I tracker rendono infatti il gioco più facile, cosa questa non proprio gradita alla casa madre, che magari teme ciò possa causare un calo di interesse nei confronti della app più rapido di quanto previsto.
Sembra di assistere a qualcosa di simile al giro di vite da parte delle poker room nei confronti dei software di tracking, a cui stiamo assistendo da un anno a questa parte. Anche qui ambiti troppo differenti per un paragone serio, ma una cosa è certa: in questo caso Nintendo si è mossa per tempo, e non quando i buoi erano già scappati...