A volte si pensa che i protagonisti di spy story o famose serie TV siano personaggi fatti di carta, celluloide o pixel, ma spesso essi sono reali al punto da incrociarli nei momenti più impensabili della nostra vita: al supermarket, dal parrucchiere, alle poste, allo stadio e - perchè no? - al tavolo del Main Event WSOP. La storia che vi sto per raccontare ha poco a che vedere con il nostro giochino, ma per tutti i pazzeschi incroci di cui è composta merita di essere raccontata e letta.
In questo Articolo:
MANETTE E CELEBRITÀ
Rene Delacova appare oggi come un tranquillo uomo sulla sessantina che si diletta al tavolo da poker, ma nella sua "vita precedente" ha vissuto situazioni tali da fare apparire qualsiasi spot pokeristico, anche il bluff più ardito piazzato in momenti cruciali di un torneo importantissimo, come bere dell'acqua fresca.
Fino alla metà degli anni '90, Rene era un agente della DEA, l'agenzia federale antidroga degli Stati Uniti d'America. Il suo obiettivo non era però il fantomatico Heisenberg, come per Hank Schrader in Breaking Bad, ma il generale Manuel Noriega.

Noriega, a libro paga della CIA fin dai primi anni '70 e coinvolto in diversi colpi di stato e rivolte in quella polveriera che era il CentroAmerica, era infine divenuto di fatto dittatore dello stato di Panama, fino a quando venne definitivamente mollato dagli USA perchè messo sotto accusa per spaccio internazionale di droga.
Le truppe statunitensi invasero Panama alla fine del 1989. A guidare il blitz e mettere le manette al generale fu proprio lui, Rene Delacova, che era agente della divisione di Fort Lauderdale (Florida) ma anche capo delle operazioni in Panama. Il poliziotto visse il suo momento di celebrità, perchè in quel periodo Noriega era ormai un criminale in cima alla lista delle priorità.
AMANTE SOTTO COPERTURA
Tuttavia, neanche 5 anni dopo, Delacova finì a sua volta nella polvere. Già nel 1991 la sua immagine era stata messa in discussione da una trafficante colombiana, che durante il processo in cui era imputata (e dove prese 30 anni) lo accusò di averla sedotta, ricoperta di regali e di avere approfittato sessualmente di lei. Delacova si difese ammettendo di avere intessuto una relazione allo scopo di avvicinarsi al business illegale che la donna portava avanti. Ma la vera svolta in negativo, per lui, sarebbe arrivata nel 1994.

DA GUARDIA A LADRO
Rene aveva appena portato brillantemente a termine un'altra operazione sotto copertura, i cui si era finto riciclatore di denaro per entrare in contatto con un trafficante di droga, infine catturandolo e sequestrando 3 milioni di dollari.
Tuttavia, durante il processo ci fu un colpo di scena clamoroso: il trafficante disse che alla cifra contestatagli mancavano 760.000 dollari, e fu subito chiaro chi fosse il colpevole di quell'ammanco. Delacova non aveva dichiarato il denaro ai suoi superiori, lo aveva infilato in una valigia e portato con sè a Miami, da cui poi lo aveva sistemato in varie cassette di sicurezza.
Col passare delle settimane, quando ebbe chiaro che ormai era stato scoperto, Delacova confessò, dichiarando "Fino a questa vicenda avevo avuto una carriera impeccabile, non ci sono scusanti per ciò che ho fatto". Rene restituì il maltolto, ma questo non bastò nè ad evitargli la galera nè - ovviamente - di vedere finita la sua carriera in polizia.

LA RINASCITA: IL DRUG TEST NETWORK
Mentre il marito scontava il suo paio d'anni in prigione, la moglie Theresa (anch'ella ex agente DEA e costretta a dimettersi dopo la condanna del marito) cercò un'attività per ricominciare, trovandola nei pressi di San Diego, in California. Un coast to coast per rifarsi una vita, prima da investigatori privati e quindi con una agenzia che si occupa di test tossicologici (droga e alcol), oltre a programmi di prevenzione antidroga per le scuole. Dopo qualche imbarazzo iniziale, visto il passato di Rene, l'attività iniziò ad andare bene: "Ha fatto un errore, ha pagato per esso andando all'inferno e riuscendo a rialzarsi", aveva affermato Theresa sul coinvolgimento del marito nella loro attività.

DA SAN DIEGO A LAS VEGAS
Il Drug Test Network dà ancora oggi da vivere alla famiglia Delacova, Rene si è messo il burrascoso passato alle spalle e si è anche appassionato al poker, al punto da cimentarsi quest'anno nel WSOP Main Event. Delacova si è disimpegnato più che bene, arrivando al day 5 e chiudendo in 225esima posizione, per un premio da 42.285$.
Magari gli avversari più giovani avranno pensato di trovarsi davanti il classico pensionato annoiato, ignari di trovarsi di fronte un uomo che ha contribuito a scrivere pagine importanti nella storia di fine secolo, oltre a rischiare di finire in un film di Oliver Stone.
IL FILM MAI USCITO
Già, perchè a metà anni '90 il celebre regista americano aveva iniziato a lavorare a "Noriega", un ambizioso film sulla storia dell'ascesa e caduta del generale, in cui era anche previsto un sottofinale che raccontava della caduta in disgrazia dell'agente che lo aveva catturato. Tuttavia, dopo mesi di trattative e riflessioni, Stone decise di abbandonare il progetto, a causa di dubbi sulla sceneggiatura, sul personaggio-Noriega e anche per i costi che erano lievitati ad oltre 100 milioni di dollari.