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Stefano 'Bankonota' Gennari: la cold 4-bet e il gioco LAG


Stefano Gennari è un nome che potrebbe dirvi poco, ma "Bankonota" su GDPoker in pochi non lo conoscono: è infatti uno dei regular più temuti ed aggressivi del NL200, nonché naturalmente Imperatore.

Al momento vive e gioca da Tenerife, ma in programma ha un progetto ambizioso: trasferirsi a Londra e diventare Supernova Elite su PokerStars.com facendo 2.000.000 di VPP, mettendosi alla prova con un field estremamente competitivo allo Zoom Poker.

Una scelta, quella di fare il giocatore professionista, che risultati alla mano è perfettamente comprensibile per lui e per chi lo conosce, ma non sempre è facile far passare lo stesso messaggio anche a dei perfetti sconosciuti.

1) Qual'è il commento più divertente che ti hanno fatto da quando sei un giocatore?

"Mi trovavo al ristorante, e iniziai una conversazione con i camerieri - che mi conoscono e sanno quello che faccio - ed un signore di circa sessant'anni.
Quando l'argomento cadde sul tema del lavoro io cercai di spiegargli nella maniera più semplice possibile a cosa mi dedicassi, e lui si mostrò piuttosto interessato ma allo stesso tempo cominciò a farmi strane domande,  del tipo: "Ma quindi, se sei un professionista alla fine farai almeno pari, o se non altro perderai poco giusto?". Oppure: "Vinci il denaro degli altri player che giocano, d'accordo. Ma, dopo che questo è successo, ti consentono di prelevarli?".

2) Puoi spiegarci che cosa si intende con cold 4-bet, e con che mani preferisci farla in bluff?

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Si tratta di una 4-bet "fatta da terzo", quindi dopo che un primo giocatore ha openraisato ed un secondo ha 3-bettato. Si tratta di una mossa che al di sotto del NL100 viene usata poco, che naturalmente va bilanciata facendola sia per valore che in bluff.

Quando dobbiamo farla in bluff, bisogna capire se il giocatore che ha 3-bettato può averlo fatto con un range più ampio del normale, magari perché si trova sul bottone e l'original raiser è sul cut-off e sappiamo che folda molto alle 3-bet.

In quel caso, preferirei metterla in pratica con mani che contengano blockers, perché se noi abbiamo qualcosa come AJ/KQ/KJ significa che nel range di 3-bet del nostro avversario ci sono meno combo con cui lo fa per valore, quindi in quel caso la nostra cold 4-bet avrà successo più spesso.

Anche la size è importante. Più è piccola, meno abbiamo bisogno che abbia successo perché risulti una mossa profittevole nel lungo periodo. La fold equity che otteniamo è praticamente la stessa, e inoltre il nostro avversario sarà meno incline a pushare in bluff, in quanto quando foldiamo vincerebbe comunque meno, rischiando però la stessa cifra.

Alcuni giocatori adottano proprio per questo una size molto ridotta in situazione di late war, in modo da ricevere molti call e giocare piatti al flop attorno ai 25 big blinds. E' preferibile farlo con regular contro cui sappiamo di avere edge postflop, che magari non sono a loro agio nel giocare grossi piatti fuori posizione.

3) Come si riesce a gestire un gioco particolarmente LAG postflop come il tuo?

Sicuramente si tratta di uno stile che ha molti vantaggi, ma anche lati negativi: gli swing a cui si va incontro sono molto accentuati. Inoltre, quando perdi è davvero complicato capire quanto dipenda dalla varianza e quanto da tuoi errori. Chi è più chiuso quando gioca per lo stack lo fa spesso con mani buone, e quindi anche se subisce un cooler o una bad beat le riconosce facilmente come tali.

Nel mio caso incidono molti altri fattori, tipo punti chiusi runner runner che però ti fanno perdere lo stack contro la made hand di un avversario, oppure quanto spesso scendono scary card che fanno foldare il tuo avversario quando tu invece hai una mano legittima.

Ci sono periodi in cui perdi costantemente e sei assalito dai dubbi, ma al contempo sei in grado di sfruttare questa immagine per estrarre valore in sessioni dove volutamente aggredisci con mani più spesso legittime, perché gli avversari tenderanno a non crederti. Insomma, quella del LAG è una vita dura!".