Torniamo a parlare di tell nel No Limit Texas Hold’em, questa volta però da una prospettiva un po’ diversa. Ormai siamo abituati a discutere dei tell più famosi, quelli sdoganati anche da varie pellicole cinematografiche: ma così facendo non si rischia di perdersi l’ovvio?
È la domanda che si è posto Ashley Adams, poker player e autore di lungo corso (nel 2012 ha pubblicato anche un libro, Winning No Limit Hold’em), nonché host della trasmissione radio House of Cards. Adams ha individuato 11 comportamenti tipici delle partite low-stake, spesso ignorati da quei giocatori principianti o poco esperti che si concentrano troppo su altri aspetti più trendy.
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Se pare che non bluffi mai, forse non bluffa mai
Ci sono giocatori più chiari di un raggio di sole: se puntano, se rilanciano, è perché sono messi bene. Se puntano hanno una mano forte, se rilanciano, be’, probabilmente hanno una mano imbattibile. Perché preoccuparsi dell’eventualità che stiano bluffando, quando non lo fanno mai? Inutile andare a caccia di tell in tal senso!
Occhio a three-bet pre e raise post
Non sono molti i giocatori che piazzano una three-bet pre-flop o un raise post-flop a cuor leggero. Tuttavia, ci sono player che amano farlo di tanto in tanto per deception, oppure per scremare il field, o ancora per manipolare la dimensione del piatto a loro piacimento. Prendete nota di questo tell.
Check-raise?
A differenza di quanto si pensi, pochi player abusano del check-raise: i più forti non ne hanno bisogno, perché sono in grado di dimensionare le proprie puntate in base all’obiettivo che hanno, senza rischiare che facendo check l’avversario risponda con la stessa moneta; i meno esperti non si sentono in grado di gestire una mossa del genere e non la considerano nemmeno.
Prendere nota dei giocatori che fanno check-raise ci permette di fare check dietro se pensiamo che l’avversario ci voglia intrappolare.
Lo slow play
Ci sono player in grado di fare slow play per esempio con un set al flop, per poi rilanciare al turn o al river. Altri, invece, quasi sempre puntano con tutte le loro mani forti per valore. Capire contro che tipo di giocatore abbiamo a che fare ci aiuta ad evitare di cadere nella sua trappola.
Il fattore posizione
Più che un tell, una vera e propria tendenza che colpisce i giocatori alle prime armi e quelli non particolarmente avanzati: c’è chi adatta il proprio gioco in base alla posizione, e chi non lo fa. Una distinzione molto semplice, che però ci dà più informazioni utili di molti altri tell più sofisticati.
I range di call e di raise pre-flop
Tenendo presente il punto di cui sopra, prendiamo nota anche dei range: ci saranno giocatori che hanno un range di call e di raise pre-flop molto ridotto, e altri che invece paiono giocare a prescindere dalle carte che ricevono.
La c-bet post-flop
La frequenza di continuation bet post-flop è un dato facilmente riscontrabile quando si gioca a poker online, grazie agli HUD, ma è utile da tenere a mente anche quando si gioca live. Anche in questo caso, concentriamoci sugli esrtremi: chi la piazza quasi sempre, e chi quasi mai. Un tell decisamente rivelatorio.
Fissare il flop
Da qui in poi sconfiniamo nella categoria dei tell più mainstream. Molti principianti – ma non tutti – fissano il flop pur senza avere alcuna intenzione di fare deception. Ma quando lo fanno per un tempo prolungato, di solito significa che non hanno niente; se lo sguardo è sfuggevole, allora probabilmente sono belli pieni!
Anticipare l’intenzione di foldare
Tanti giocatori, spesso anche di livello discreto, sono talmente impazienti da prendere in mano le carte o posizionarle preventivamente affinché vengano gettate nel muck, prima ancora che tocchi a loro. Questo è un tell molto molto utile.
Sospirare e prendere le chip
A meno che non vi troviate al tavolo contro Robert De Niro o Al Pacino, nelle partite low-stake è difficile trovare attori consumati. Di solito, chi agisce per sembrare debole è forte, e viceversa. I tell più comuni sono il sospirare per manifestare il proprio disappunto e il prendere le chip prima del proprio turno – sperando di scoraggiare una puntata altrui.
Contro la prima categoria possiamo foldare tranquilli, mentre contro la seconda puntiamo senza pietà.
I fake tell
Dei fake tell ne abbiamo parlato poco tempo fa: una piccola percentuale di giocatori finge deliberatamente, assumendo un tell molto noto (tipo quello di fissare il piatto) con l’obiettivo di confondere gli avversari. Non capita spesso, ma se vedete qualcuno al vostro tavolo tenere un comportamento del genere, ricordatevene quando vi ritroverete a giocare un piatto contro di lui/lei.