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Boss di Macao scompare con miliardi e i casinò tremano

I casinò di Macao hanno fatturato 45 miliardi di dollari nel 2013, ma in pochi conoscono il reale funzionamento di questo mercato. Il turnover delle case da gioco di Las Vegas equivale ad un quarto. Per gli analisti, nell'ex colonia portoghese si potrebbe arrivare anche a sfiorare la soglia dei 90 miliardi nel 2020, ma c'è una grossa incognita (ne parleremo tra poco).

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Le entrate dei casinò sono generate soprattutto dai players high rollers cinesi di baccarat (per il 93%) che però devono, in teoria, rispettare i limiti nell’esportazione di valuta a Macao, imposti dal Governo di Pechino.  Per questo motivo, il mercato è controllato da una figura creata ad hoc: gli junkets

Hanno un funzionamento simile alle banche: raccolgono denaro dagli investitori e poi fanno giocare a credito i players all'interno dei casinò (a Las Vegas sono i casinò che concedono direttamente la linea di credito ai VIP e alle balene). 

Un fenomeno che riguarda anche il gioco del poker: Tom Dwan è stakato da uno degli junkets più famosi (Paul Phua).

Pensate che il fatturato di Macao per 2/3 dipende proprio da questi intermediari che hanno il mercato in mano: nel 2013 hanno mosso qualcosa come 30 miliardi di dollari statunitensi. Operano con licenza 220 operatori autorizzati.

Di recente però è scomparso uno dei re dell'ex colonia portoghese: si tratta di Huang Shan. Le autorità non vogliono commentare, ma si sono perse le sue tracce. Sono scomparsi anche 1,3 miliardi che appartenevano a circa 100 investitori. 

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Non è la prima volta che a Macao un intermediario scappa lasciandosi alle spalle una bella scia di debiti, ma gli analisti questa volta temono il peggio: si tratta infatti di un calibro da novanta. Hang Shan era forse il più grosso operatore attivo sul mercato. 

Pensate che in media, gli junkets offrono dall'1% al 2% ai propri finanziatori; lui pagava una commissione (al momento della raccolta del denaro per finanziare la sua società) che poteva arrivare fino al 2,5%.

La sua scomparsa potrebbe generare sfiducia e allontanare molti potenziali investitori in futuro. Chi conosce bene Macao è certo che il mercato continuerà a crescere in maniera esponenziale, perché gli high rollers - nei prossimi mesi - non daranno tregua ai tavoli di baccarat.

C'è però anche il danno dal lato dei players da lui gestiti. Gli esperti analisti finanziari di Wall Street hanno previsto che lo scandalo avrà comunque un impatto negativo sui giocatori.

Da una relazione, sono state tracciate le possibili perdite del fatturato, dei principali casinò affiliati a Shan:  il Grand Lisboa e lo StarWorld potrebbero subire un rallentamento variabile dal 6% al 7,5%. Più contenuti i danni previsti per MGM Resorts International (-2%).

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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