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Erik Seidel, il campione umile da 23.9 milioni vinti in carriera

[imagebanner gruppo="pokerstars"] In pochi avrebbero scommesso su Erik Seidel quando si è ritrovato a sfidare nell'heads-up finale del Super High Roller da 100.000€ di buy-in il lanciatissimo Dzmitry Urbanovich. Il motivo principale riguardava il netto vantaggio (3:1) che il giovane polacco poteva vantare nel testa a testa ma c'è anche un altro aspetto che rendeva Seidel underdog agli occhi di parecchi osservatori: al giorno d'oggi molti considerano favoriti a priori i giocatori provenienti dall'online rispetto a chi si è fatto strada nel poker giocando dal vivo.

Erik Seidel ha invece smentito tutti ed è riuscito in una splendida rimonta, conclusasi con la vittoria della prestigiosa picca e con un assegno da ben 2.015.000 dollari. Per lui sono state tre le mani fondamentali nell'heads-up: prima un double-up da favorito con A-K contro il K-3 di Urbanovich, poi un colore pescato con q 7 su 6 3 7 q k che il polacco ha pagato caro con a q e infine lo scontro decisivo preflop tra la coppia di 10 dell'americano e il K-9 pushato da Urbanovich.

Per Erik Seidel è così arrivata l'ennesima vittoria di una carriera straordinaria, che lo ha visto imporsi con costanza dalla fine degli anni Ottanta (celebre il suo 2° posto nel Main Event WSOP dietro a Johnny Chan, con la mano finale ripresa e resa popolare dal film "Rounders") fino ai giorni nostri. A dirlo sono soprattutto i numeri: Seidel ha vinto 23.9 milioni di dollari lordi negli mtt live e grazie al trionfo di ieri è riuscito anche a scavalcare Phil Ivey e Daniel Colman nella All-time Money List, piazzandosi in 3° posizione dietro a Esdandiari e Negreanu.

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Erik Seidel e Dzmitry Urbanovich (Courtesy Neil Stoddart)

Sorprendentemente, la maggior parte delle sue vincite è arrivata solo negli ultimi anni della sua carriera trentennale e non è stata Las Vegas il suo terreno di conquista ma l'Australia. Proprio nella terra dei canguri, precisamente al Crown Casino di Melbourne, Erik ha vinto oltre 6 milioni di dollari negli ultimi 8 anni.

Partendo dal 2007, infatti, Seidel chiude 2° nell'high roller da 100.000$ dell'Aussie Millions per 437.404 dollari; l'anno successivo è ancora runner-up ma questa volta nel Main Event e intasca 879.028 dollari; nel 2010 vince l'evento PLO per 110.755 dollari; nel 2011 chiude una doppietta da sogno facendo 3° al torneo da 100.000$ per 618.139 dollari e vincendo il Super High Roller da 250.000$ per 2.47 milioni di dollari; nel 2013 si porta a casa altri 131.962 dollari in un evento da 25.000$ di iscrizione; nel 2014 è uomo bolla del final table del Main Event per 87.484 dollari e chiude nuovamente sul podio dell'high roller da 100.000$ per 936.691 dollari; infine, nell'ultima edizione dell'Aussie Millions, centra il 6° posto nel torneo da 100.000$ per 395.070 dollari e la 5° posizione in quello da 250.000$ per altri 427.519 dollari vinti

Un bottino straordinario e se è vero che alcuni potrebbero obiettare sul reale valore di questi risultati visti i field molto ridotti, è altrettanto vero che per piazzarsi a premio in questi eventi si deve sconfiggere la concorrenza dei migliori giocatori di poker al mondo.

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Come se questi pazzeschi numeri non bastassero, Seidel ha anche ottenuto 5 final table e una vittoria nel World Poker Tour e 88 ITM e 8 braccialetti alle WSOP. Da questo dato risulta lampante quanto l'americano sia un giocatore completo, in grado di prevalere sia sui field oceanici di Las Vegas che negli esclusivi e difficilissimi high roller.

E pensare che fino a non molto tempo fa Erik Seidel era considerato solo un buon giocatore, sicuramente non un fenomeno, anche per "colpa" di quel suo modo di fare molto pacato e riservato, così distante dallo stereotipo del professional poker player.

Il suo non voler ostentare i guadagni ottenuti al tavolo e il fatto di apparire esattamente per ciò che è (un cinquantenne sposato da anni e un padre di due figlie), non ha sicuramente aiutato Erik a ottenere fama e popolarità ma, anzi, lo ha relegato alla figura di comparsa in più di un'occasione, come dimostra proprio il film Rounders, nel quale il protagonista guarda l'heads-up del Main Event WSOP 1988 e ha occhi solo per il gagliardo Johnny "fucking" Chan, degno rappresentante della figura del professionista nell'immaginario collettivo.

Tutto questo, comunque, non interessa e non è mai interessato a Erik Seidel: il suo unico obiettivo nel poker è quello di fare soldi e nonostante i quasi trent'anni passati ai tavoli questo padre di famiglia dall'aria buona e dal sorriso timido continua a vincere tornei in tutto il mondo, mentre molti esaltati gambler del passato finiscono dritti nel dimenticatoio.

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