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Quando si parla di giovani giocatori di poker che in breve tempo hanno vinto cifre importanti, è inevitabile pensare immediatamente alla parola ballas. Per chi non lo sapesse, "ballas" è un termine che si utilizza per descrivere una persona o uno stile di vita votato all'eccesso e all'ostentazione dei soldi che si possiedono. Non a caso questo termine fu coniato per descrivere certi giocatori dell'NBA decisamente eccentrici e non a caso è stato più volte associato al nome di moltissimi giocatori di poker.
Il termine ballas non è calza a pennello per quanto riguarda Alex Luneau e Sebastien Sabic, visto che i due grinder francesi non sono così eccessivi nel modo di comportarsi, anche se è innegabile che per loro il concetto di "spendere soldi" è decisamente diverso da quello delle persone comuni. Questo aspetto ci viene mostrato nel documentario NOSEBLEED di Victor Saumont, nel quale spesso si assiste a delle situazioni in cui i due protagonisti dimostrano di non badare a spese, sia per quanto riguarda il poker che nella vita reale.
Parliamo ad esempio del Championship da 50.000 dollari delle WSOP, a cui Alex si iscrive come si trattasse di un evento dal buy-in contenuto: "È considerato un torneo prestigioso ma non è niente di che in fondo. È mille volte più facile dei giochi high stakes a cui prendo parte ogni giorno online".
Se pensate che sia assurdo avere questa opinione di un torneo nel quale si paga 50.000$ di buy-in, non avete ancora sentito cos'ha da dire Luneau circa il Main Event e il suo prizepool. Il professionista francese, infatti, appare sicuro che sia praticamente impossibile far prevalere le sue skills in questo torneo e quindi sembra già sicuro di aver perso i 10.000 dollari del buy-in: "È un peccato che gli mtt siano quasi tutti dettati dal caso. I braccialetti non sono mai determinati dalle skills ma solo dalla run".
Alex aggiunge anche una riflessione a livello puramente monetario, attraverso delle parole che hanno subito fatto discutere: "Il Main Event è una pura lotteria e vincerlo non mi cambierebbe la vita di una virgola, nè personalmente nè a livello economico".
Anche il compagno di scorribande Sebastien Sabic non è da meno quando si tratta di spendere soldi: la sua suite personale al Vdara di Las Vegas costa 20.000$ per due mesi e la cena per tre che deve pagare dopo che la sua carta di credito è stata estratta tra quelle degli altri presenti ha un conto finale di 1.800$.
A proposito di cene, è proprio durante una serata in un ristorante giapponese che i due giocatori francesi incontrano Matthew Ashton, professionista inglese vincitore del Championship da 50.000$ nel 2013. Ashton si aggrega al loro tavolo e si dimostra subito un vero e proprio ballas mostrando a Sabic una foto che lo fa scoppiare a ridere: quella dei suoi due gatti che invece di avere al collo i collari hanno rispettivamente un braccialetto WSOP e uno WCOOP.

Una mancanza di rispetto nei confronti delle World Series e della storia del poker oppure un simpatico scherzo? Impossibile dare una risposta valida per tutti, sicuramente NOSEBLEED ci ha mostrato tanti atteggiamenti da parte di Luneau e Sabic che hanno fatto storcere il naso ai più ma è anche vero che competere quotidianamente agli High Stakes Online con milioni di dollari in ballo non è facile e lo stress derivante ha sicuramente contribuito a plasmare il carattere un po' arrogante dei due protagonisti.
Va anche detto che il documentario di Victor Saumont ci mostra il mondo del professionismo (soprattutto di chi gioca online) senza filtri e se quello che vediamo non ci piace la colpa non è sicuramente del regista o dei due giovani grinder. In tal caso, forse, è proprio il mondo del poker online e i suoi protagonisti a non essere gradito.