I risultati però non sono quelli sperati per i nostri grinder, almeno nei primi mesi. Serve tempo, è necessario adattarsi ad un modo di giocare e a strutture diverse nei tornei. Sentiamo l’opinione di uno dei nostri giocatori più esperti che negli ultimi 12 mesi ha ottenuto risultati importanti nel live.
Carlo, cosa ne pensi di questo trend sempre più accentuato tra i grinder italiani di voler sfidare i colleghi stranieri online?
Il dot com è un livello molto più difficile però se riesci ad entrare nell’élite, puoi guadagnare più soldi. Prima di fare una scelta del genere, devi fare delle considerazioni riguardo al tuo gioco. Può essere un’arma a doppio taglio.
I nostri stanno giocando a limiti troppo alti secondo te?
Non penso che sia un problema di average buy-in (Abi) alto. Il 90%-95% dei nostri connazionali sta perdendo, perché deve adattarsi ai range e ad un’altra tipologia di gioco. Ma ci sta. L’importante è essere onesti con se stessi: io non capisco perché uno che batte di poco il dot it, debba per forza trasferirsi sul dot com, solo perché c’è maggiore liquidità.
Quali sono secondo te le differenze che incidono di più tra dot it e dot com per i nostri players?
Quando si gioca in Italia, sei abituato ad affrontare in media field di 130, 140 persone. E’ un field ridotto e ci sono swings piccoli. Sul dot com, i field sono estesi e gli swings possono arrivare a 1.000 buy-in. Diciamo che è quasi la normalità. Ad Abi basso, mettiamo 50$, sono 50.000$. Logico che i nostri non siano preparati ad un’eventualità del genere e pensano di vivere una bad run infinita.
In merito al dot com, quali sono i tuoi programmi? Hai deciso anche tu di aderire al forte richiamo della sfida internazionale?
Ho residenza in Slovenia, voglio giocare le WSOP e fare molto live. Ho in programma anche di grindare sul dot com. Voglio provarci, sono convinto che sia una palestra importante. C’è molto da imparare. Il dot com è una scuola ma bisogna gestirla bene, con testa.
Mi sembra di capire però che tu abbia in testa soprattutto Las Vegas.
In Nevada voglio giocare molto.
Programmi pre Las Vegas.
IPO a Campione, EPT Montecarlo, WPT Amsterdam e WPT National a Venezia.
In occasione delle WSOP hai intenzione di giocare molti eventi?
Per Vegas ho già previsto un bello spending. Quest’anno mi hanno fatto un bel trappolone: si prevedono strutture che a me piacciono molto. Anche per i tornei da 1.000$, si partirà con stack importanti. Giocherò quasi tutti gli eventi NLHE. Sulle varianti proverò qualche torneo ma non con buy-in da 5.000$. Massimo 2.500$ PLO.
Ti abbiamo visto a Portomaso allenarti molto in alcune sessioni di poker cinese.
Si, proverò qualche torneo di Pineapple poker cinese.
Chi sono secondo te i migliori in Italia in questo momento?
Mustacchione nei tornei è inarrivabile. Senza dubbio il top 1. Grande talento. E’ anni luce avanti a tutti. Inoltre, a parità di talento, Musta ha sempre una marcia in più, potendosi confrontare con i migliori del mondo ogni giorno. E’ in una cerchia esclusiva. Con questo non voglio essere frainteso, né voglio sminuire i suoi meriti, tutt’altro. Per me è il top 1 a prescindere.
Oltre a Musta?
Senza dubbio Dario Sammartino. Ottimo giocatore di tornei, nel cash fa delle proprie magie live ma soprattutto online. Ho assistito ad alcune sessioni da casa sua, non ci sono parole. E’ proprio forte.
Fine seconda parte - fine.
Prima parte intervista sulla partita di cash game con Sammartino - leggi qui