La Alderney Gambling Control Commission (AGCC) ha comunicato in queste ore che Full Tilt Poker ha versato i diritti di licenza e le tasse arretrate nei confronti dello stesso ente regolatore britannico, pagando circa 410.000$.
Può essere un segnale importante: durante la memorabile audizione tenutasi a Londra, gli avvocati della red room avevano subordinato il pagamento di tali somme solo se l’AGCC avesse concesso tangibili garanzie al ripristino della licenza. Una cosa è certa: con questa mossa Full Tilt ha evitato la revoca della concessione.
A sbilanciarsi nell’ultimo comunicato è la stessa Gambling Commission: “il recente pagamento del canone della licenza è anche nell’interesse dei giocatori, in quanto permetterà lo sviluppo di trattative commerciali che potrebbero portare ad un accordo di rifinanziamento”.
Non si tratta più di rumors o di gossip ma di un comunicato ufficiale rilasciato dall’ente che rilascia e vigila sulle licenze. Considerando i precedenti negativi, se un’autorità pubblica si sbilancia in questo modo, c’è da essere moderatamente ottimisti. D’altronde in questi giorni i segnali stati confortanti: la Kahnawake Gaming Commission ha rinnovato per due anni la licenza secondaria al sito irlandese dopo aver consultato proprio la AGCC. Inoltre, da Dublino trapela che i dipendenti continuano a percepire regolarmente gli stipendi.
La situazione non è semplice ma in evoluzione: Full Tilt Poker deve rimborsare i players per circa 150 milioni di dollari e fino a quando non avrà raggiunto un accordo con gli acquirenti, difficilmente la Gambling Commission darà il suo assenso per il ripristino online del sito.
La sensazione è che nelle stanze segrete della capitale irlandese, le trattative vanno avanti, nel caso contrario l'AGCC avrebbe continuato a mantenere un basso profilo nelle comunicazioni esterne.