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Full Tilt Poker: persi un miliardo di dollari!

phil-iveyCome può la seconda poker room mondiale finire sul lastrico? Consultando le carte del Dipartimento di Giustizia USA (DoJ) ed il verbale dell'AGCC abbiamo provato a ricostruire le cause del dissesto finanziario di Full Tilt Poker (FTP).

 Dal 2007 ad oggi sono stati dispersi più di 950 milioni di dollari e se mettiamo nel conto anche i soldi investiti nel marketing (circa 180 milioni annui) superiamo la soglia di 1,6 miliardi. Ma se la pubblicità e le altre azioni di visibilità hanno comunque portato dei benefici e contribuito a conquistare significative quote di mercato, altre operazioni sospette hanno messo in ginocchio la red room.

In poche parole, si sono persi per strada la bellezza di 965,5 milioni, tra dividendi, confische e intermediari finanziari.

Bernard Tapie sta provando a salvare il sito irlandese ed ha dimostrato di avere le disponibilità per rimborsare i giocatori ma dovrà prima riorganizzare tutto il gruppo. FTP sembra un pozzo senza fondo. Assopoker ha provato a ricostruire il vortice finanziario che ruotava intorno alla red room.

Confiscati i fondi dei players?
Leggendo il verbale dell’AGCC, i manager della room irlandese sostengono che 331 milioni sono stati confiscati negli ultimi 4 anni dal Doj. Vi sono poi altri 15 milioni bloccati di recente in un conto svizzero, per un totale di 346 milioni. Laurent Tapie ha già fatto capire che andrà alla carica per fare in modo che gran parte di questi fondi venga restituito ai players. Almeno 200 milioni, secondo i francesi, appartengono ai giocatori di FTP e non dovevano essere sequestrati.

Dividendi illegali
Il 31 marzo, 15 giorni prima del black-friday, la room aveva un debito nei confronti dei propri clienti di 390 milioni ed in cassa vi erano solo 60 milioni. Da qui l’accusa da parte del Doj di “utilizzo illegale” dei fondi dei players. A giugno, in cassa vi erano 6 milioni, a fronte di 300 milioni di debiti. Secondo il sito d’inchiesta PokerFuse, FTP confida nella restituzione di altri 9 milioni di depositi ma il buco è evidente. Proprio per questo motivo, i procuratori contestano una distribuzione illegale dei dividenti di Tiltware (la holding di controllo del gruppo) per 444 milioni, dal 2007 ad oggi.

Utili distribuiti
L’accusa è chiara: quei soldi non dovevano essere elargiti agli azionisti, considerando che in cassa non vi erano i soldi dei players. Ma vediamo gli “utili contestati”:

-    Chris Ferguson $25 m. (+62 m. ancora da versare)
-    Howard Lederer $42 m.
-    Ray Bitar $41 m.
-    Rafael Furst $12 m.
-    Phil Ivey $40 m.
-    Altri azionisti $284 m.

La procura ha reso noto anche il pacchetto azionario dei quattro amministratori di Tiltware, non specificando invece le quote degli altri soci, in quanto non soggeti a nessun procedimento giudiziale.

-    Chris Ferguson 19,2%
-    Howard Lederer 8,6%
-    Ray Bitar 7,8%
-    Rafael Furst 2,6%
-    61,8% altri azionisti

Procedimento penale
C’è da sottolineare che solo Nelson Burtnick e Raymond Bitar sono rinviati a giudizio e rischiano una condanna detentiva, per gli altri tre (Ferguson, Lederer e Furst) vi è una richiesta di risarcimento danni, a testimonianza che le prove non sono così schiaccianti. Nel caso contrario, sarebbero dovuti tutti essere accusati di appropriazione indebita, in base alle teorie sostenute dalla Procura.

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Zone d'ombra
Qualcosa non torna e ci sono ancora molte zone d’ombra nell' inchiesta. Il Dipartimento ha dichiarato che non è in possesso dei libri e delle scritture contabili e quindi non vi è un riscontro certo su molti movimenti e flussi contestati. Bisognerà quindi attendere con fiducia i futuri sviluppi del lavoro dei procuratori che – con ogni probabilità – tengono ancora celate alcune carte. L’inchiesta – assicurano dagli USA – è solo all’inizio e vi saranno clamorosi colpi di scena.

Usa e getta?
Gran parte del dissesto finanziario è stato creato dalla confisca dei fondi da parte del Doj, in base all’applicazione delle norme UIGEA: sequestro legittimo fin quando si parla di fondi appartenenti a FTP, in base agli utili maturati negli USA, ma è giusto aver confiscato anche i fondi dei giocatori? Quei fondi trattenuti dovranno rientrare nelle tasche dei players. Ed è probabile che sia un argomento che Laurent Tapie inizierà a trattare con la Procura di New York, dove c’è in ballo anche una mega multa da un miliardo di dollari.

Cause del dissesto
Gli amministratori di Full Tilt Poker hanno commesso due gravissimi errori: il primo non aver tenuto distinti i fondi dei players da quelli della room. Il secondo, ancor più fatale, è quello di aver insistito  nell’offrire gioco negli USA quando i flussi venivano sistematicamente confiscati o persi in meandri ancora misteriosi. Ma perché hanno perseverato in questo clamoroso errore? Se lo chiedono in molti ma risulta – in base ad una recente inchiesta di Forbes – che a Washington Lederer e soci avevano ottenuto rassicurazioni per la promulgazione imminente di una legge sul poker online. Pertanto sono stati indotti a rischiare, onde non perdere il primo mercato: nel caso contrario, affrontare una richiesta di cash out per oltre il 50% dei propri clienti voleva dire il collasso finanziario certo, avvenuto lo stesso con puntualità a causa del blitz del 15 aprile.

Buchi, prestiti e furti subiti
tom-dwanDall’agosto del 2010 fino ai primi mesi del 2011, ben 128 milioni si sono persi per strada negli States: i soldi venivano accreditati sugli account ma non vi era nessun movimento di denaro. In poche parole, i soldi non transitavano dalle banche a FTP.  Può sembrare incredibile  ma è tutto vero: basta leggere attentamente le carte dell’inchiesta e il verbale reso pubblico dall’AGCC, per rendersene conto. Inoltre FTP ha denunciato un intermediario, reo di aver rubato 42 milioni. Ci sono poi i prestiti ai giocatori per 5,5 milioni, in particolare 4,5 a beneficio di Phil Ivey e 1 milione per Tom Dwan. Il conto finale è di 965,5 milioni persi:

-    $444 milioni dividendi distribuiti agli azionisti
-    $128 milioni di depositi persi
-    $5,5 prestiti ai players
-    $346 milioni confiscati
-    $42 milioni rubati da un intermediario

Al momento, le esposizioni più importanti risultano essere 300 milioni nei confronti dei players e una multa da un miliardo di dollari presentata dal Doj presso la corte di New York.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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