L’accordo di acquisizione tra il gruppo francese di Bernard Tapie (GBT) e gli azionisti di Full Tilt Poker prevede – secondo autorevoli indiscrezioni – la nomina di un soggetto esterno indipendente che avrà il compito di preservare il patrimonio della multinazionale e di tutte le società collegate, durante la fase delle trattative.
Bernard Tapie ha la facoltà di poter scegliere una sorta di “commissario” che gestirà l’ordinaria amministrazione in queste settimane. Nel contratto di vendita è prevista infatti la figura di un direttore di ristrutturazione (chief restructuring officer, CRO) che sostituirà nelle funzioni il consiglio di amministratore, finito nel mirino del Dipartimento di Giustizia americano.
Tutte le decisioni gestionali e finanziarie dovranno passare dal “commissario” che sarà nominato nelle prossime ore dall’imprenditore francese. In questo periodo intermedio, in base al mandato che gli verrà conferito, non potrà autorizzare alcuna distribuzione di dividenti né trasferire fondi a favore degli azionisti.
Tapie sta esaminando vari candidati e nei prossimi giorni scioglierà le proprie riserve: l’attuale proprietà non avrà alcun potere di opporsi alla nomina. Questa clausola è la testimonianza che l’ex presidente di Adidas è ormai vicino alla conclusione del lungo processo di acquisizione della red room. Si tratta di un vero e proprio atto di forza.
Secondo Subject Poker, l’accordo di vendita sarebbe già stato sottoscritto da due terzi dei proprietari di Full Tilt Poker. Negli ultimi due giorni – secondo fonti di Assopoker – è in corso una riunione operativa nella sede di Dublino ma la partita più importante si sta giocando a New York e non sono escluse novità nelle prossime ore.
Nel frattempo l’AGCC ha fatto un piccolo passo indietro rispetto ai comunicati precedenti: “su espressa richiesta della polizia, l’Alderney Gaming Control Commission continuerà a registrare le proteste ufficiali dei players ed i dati raccolti saranno messi a disposizione agli organi competenti. Tuttavia, dopo la revoca della licenza, l’AGCC non ha più l’autorità ad agire da arbitro o intermediario nelle controversie tra i giocatori (ad eccezione dei residenti in Svizzera) e Full Tilt Poker”.