La bomba è scoppiata in Spagna ed in poche ore ha fatto il giro del mondo: la rivista francese LivePoker ha effettuato un sondaggio con i giocatori iberici (e non solo) di Full Tilt Poker, per conto di Bernard Tapie.
A rivelarlo è stato il portale Red Poker: un giornalista del sito (creditore della room) è stato contattato telefonicamente dal magazine transalpino. Il redattore iberico ha postato successivamente la sua esperienza sul forum iberico ed altri players hanno confermato i contatti.
Le interviste però non sono state effettuate solo in Spagna: nella nottata hanno raccontato proprie testimonianze dirette su TwoPlusTwo, anche giocatori tedeschi e olandesi. E non è una coincidenza che i responsabili abbiano consultato solo players di paesi europei residenti in mercati 'aperti', non ancora regolamentati.
C’è però un giallo: secondo nostre fonti autorevoli, i vertici di Full Tilt Poker sono all’oscuro di questa iniziativa intrapresa da Bernard Tapie ed i legali hanno smentito qualsiasi tipo di telefonata. Ed allora è giusto non dare per scontato nulla, in un momento delicatissimo della vicenda della red room, con le trattative in corso a New York. Anche LivePoker non ha confermato, né smentito, alcun coinvolgimento in queste ore.
E’ logico e comprensibile però che Full Tilt non ammetterà mai l’utilizzo illegittimo di dati personali (si parla dei saldi degli account dei giocatori) da parte di Tapie. Non a caso, il finanziere francese non ha agito direttamente con i suoi collaboratori, ma si è affidato formalmente ad una struttura esterna. Secondo il direttore del sito spagnolo Red Poker, sono stati contattati solo giocatori medi e high stakes, con parecchi soldi ancora bloccati nella room. Il problema sulla protezione dei dati esiste: Patrik Antonius, in una recente intervista, ha giudicato molto grave la circostanza che il saldo del suo conto fosse di dominio pubblico su tutti i forum del mondo.
I giocatori iberici, olandesi e tedeschi sono stati chiamati a rispondere ad una serie di domande sui loro fondi, con la rassicurazione da parte di Live Poker che sarebbe imminente la riapertura del sito (ma la prudenza deve essere massima su questo aspetto). In particolare, i clienti della room dovevano scegliere tra le seguenti opzioni:
1) Investire parte dei loro fondi in azioni della società, con la possibilità di rivenderle in un secondo momento.
2) Incassare subito il credito in contanti, pagando una piccola penalità.
3) Effettuare cash out per l’intero importo ma nell’arco di un anno, a rate.
Geroges Djen, direttore della rivista transalpina, è uno dei soci fondatori di FullFun, società legata a rapporti d’affari con il Gruppo Bernard Tapie. Djen è proprietario della room francese PokerExtrem, con il socio Prosper Masquelier, uno dei fondatori di International Stadium Poker Tour (ISPT), nonché tra i collaboratori più stretti di Laurent Tapie fin dai tempi di Partouche Interactive.
E’ probabile che Tapie abbia voluto commissionare il sondaggio, ad una persona di sua fiducia, non solo per prevedere le intenzioni dei players ma anche per riscontrare le informazioni fornite da Full Tilt Poker sulla situazione debitoria. In tutti i casi, questo tipo di iniziativa è letta da molti come un segnale positivo sullo stato delle trattative.
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