Dopo anni di fallimenti Polaris, il computer che sa bluffare, ha battuto per la prima volta alcuni dei più grandi campioni del mondo nel gioco del poker, dimostrando che l’intelligenza artificiale ormai può giocarsi la partita alla pari con la mente umana.
La sfida cervello-computer si è tenuta a Las Vegas nell’ambito di una competizione chiamata "Uomini contro Macchine". Giocando contro sei campioni che hanno raccolto la sfida, Polaris ha ottenuto tre vittorie, due sconfitte e un pareggio. Non era mai accaduto prima che un personal computer vincesse una partita contro un campione del mondo nel gioco del poker.
Undici anni fa per la prima volta un computer, il Big Blue della Ibm, aveva sconfitto il campione di scacchi Gary Kasparov. Ma gli scacchi hanno regole "logiche". Il poker no, prevede il bluff. Invece tre dei più bravi giocatori al mondo sono stati sconfitti.
Enorme è stata la soddisfazione dei ricercatori canadesi dell’università di Alberta che hanno impiegato 17 anni ad infarcire la memoria artificiale di Polaris con migliaia di combinazioni possibili.
Più volte, durante le partite, Polaris si è mostrato decisamente aggressivo al fine di interpretare le reazioni dei suoi avversari per capirne il gioco e le possibili carte in loro possesso. La preparazione, secondo quanto hanno riferito i tecnici, è stata altrettanto dura: per allenarsi il computer ha giocato almeno un miliardo di partite contro se stesso.
Il progetto di questo computer intelligente, poi perfezionato negli anni, era nato all’università di Alberta nel 1991, con l’ambizioso obiettivo di riuscire a emulare le associazioni mentali non necessariamente logiche, ma di tipo umano, proprie di un giocatore di poker. Stando ai risultati, è possibile ora dire che una macchina sa elaborare l’algoritmo del bluff.