L'EPT di Montecarlo non conosce ancora il suo vincitore, ma già fa i conti con una tendenza scomoda quanto impietosa, quella dettata dai numeri: il totale dei giocatori iscritti ha infatti subìto una netta flessione rispetto allo scorso anno, registrando un calo del 20%.
Bisogna tornare indietro fino al 2006 per scoprire un numero più basso dei 531 iscritti attuali: allora furono 298, ma soltanto l'anno successivo quel numero era schizzato a 706, per toccare il proprio picco nel 2009, quando a vincere fu Pieter de Korver.

I giocatori presenti in quell'occasione furono 935, un picco mai più sfiorato. Nel 2010 erano infatti diventati 848, per poi crollare a 686 nel 2011, a Madrid. Il ritorno nel principato aveva fatto argine lo scorso anno, con 665 iscritti, ma in questo 2013 il numero è tornato a scendere in misura sensibile.
Questa tendenza, che in qualche modo sembra ricalcare quella vissuta anche dal poker online, è indubbiamente frutto di più cause, ma a ben guardare la principale sembra essere anche quella più semplice, ovvero che esclusi i professionisti di prima fascia sempre meno giocatori possono permettersi di investire 10.600 € di solo buy-in in un singolo torneo.
I volti più noti sono infatti sempre lì, e sicuramente l'esclusione dei giocatori statunitensi dal poker online può aver inciso in qualche misura sul numero dei qualificati attraverso i tornei satellite, ma certo non fino a questo punto, senza contare che il calo su base annua risulta indipendente dal Black Friday, avvenuto in precedenza.
Inoltre le World Series sono ormai ad un passo, e forse qualcuno preferisce conservare circa 14.000 dollari di controvalore per investirli in una trasferta a Las Vegas. La situazione economica, mutata certo non in meglio negli anni, rende difficile un paragone oggettivo: restano i numeri, pur sempre affascinanti vista la cornice in cui sono inseriti ma non per questo meno spietati.