Nel marzo del 2011 fu annunciata l'alleanza del 'secolo' tra Wynn Resort Casinò e PokerStars per il lancio del nuovo sito americano: PokerStarsWynn.com.
L'enorme business di Stars negli States (circa 600/700 milioni di dollari annui) doveva essere diviso al 50% con la multinazionale del Nevada: in cambio la room dell'Isola di Man avrebbe potuto usufruire di tutte le coperture politiche del potentissimo Steve Wynn, (nella foto in alto) per ammorbidire il terreno e legalizzare il poker a livello federale.
Il progetto è però durato solo poche settimane: con un timing perfetto è intervenuto il Dipartimento di Giustizia statunitense e il black-friday ha costretto il magnate di Las Vegas a fare una clamorosa marcia indietro (rischiava la revoca delle preziose licenze di gioco dei casinò).
Nel 2012 PokerStars, dopo aver sottoscritto l'accordo extra giudiziale negli States, ha provato ad individuare nell'acquisto dell'Atlantic Club di Atlantic City, il "cavallo di troia" per rientrare nel mercato a stelle e strisce. Ma l'accordo di vendita è saltato ed ora Rational Group (la holding dell'Isola di Man) sta valutando alternative credibili, per non perdere il primo mercato (potenziale) mondiale.
La rivale Caesars ha provato ad offrire il pacchetto "WSOP+Rio Casinò" ma i rapporti tra le due multinazionali sono molto tesi e la famiglia Scheinberg ha declinato l’invito che suonava più come una minaccia.
Nelle ultime ore è riemersa quindi un'indiscrezione molto credibile: una nuova alleanza tra Wynn Resort International e PokerStars. A lanciare il rumor è LegalPokerSites. Gli indizi sono diversi: Steve Wynn, in questi mesi, non ha richiesto alcuna licenza per il poker online allo Stato del Nevada, né ha annunciato partnership per la fornitura di software. Le trattative con Zynga Poker sono giunte ad un binario morto.
E' molto probabile che Wynn reputi il mercato in Nevada un business poco attrattivo (la liquidità è scarsa e limitata) e solo una tappa intermedia per arrivare al vero affare: la legalizzazione del mercato federale. Al momento della sottoscrizione del precedente accordo, Wynn si impegnò ad usare tutti i suoi canali a Washington per far passare in Congresso una nuova legge. Ed è probabile che la famiglia Scheinberg (proprietaria di PokerStars e Full Tilt) rispolveri questa vecchia amicizia per forzare la mano e rompere l'asse tra Caesars e MGM che controlla l'AGA, l'associazione dei casinò statunitensi.
Wynn è uno dei pochi boss di Las Vegas che non è allineato con la lobby del Nevada (che ha come referente il Senatore Harry Reid) ed in questi mesi ha scelto un basso profilo politico.
Per Rational Group, il primo scoglio da affrontare sarà quello di aggirare i divieti imposti dalla Gambling Commission di Las Vegas: in base alle nuove norme introdotte dal regolamento di gioco dello Stato del Nevada, Stars e Full Tilt Poker sono considerati "cattivi attori" e pertanto non potranno richiedere licenze per i prossimi cinque anni. E' una vera e propria partita a scacchi: chi farà la prossima mossa?