La Questura di Treviso è pronta a pubblicare un nuovo regolamento per consentire i tornei di poker live in provincia. E’ quanto anticipa il quotidiano locale “La Tribuna” ma le polemiche sono già dietro l’angolo a causa dei limiti previsti che vanno contro i recenti principi giurisprudenziali.
La Questura sembra intenzionata a tollerare l’organizzazione nei circoli di tornei di poker sportivo con buy-in massimo a 50 euro (o 30 euro in alternativa) e senza premi in denaro, in linea con quanto stabilisce la legge italiana sulle competenze dei Monopoli di Stato.
Un format che può essere condivisibile (da un punto di vista etico) perché valorizza sempre più il concetto di poker sportivo.
Il problema è formale e non di poco conto: si continua a sottovalutare la portata delle tre sentenze della Cassazione, in particolare dell’ultima che è stata archiviata come “Massima” e contiene dei principi giurisprudenziali che difficilmente possono essere non rispettati ed applicati da altri giudici.
Difficile sostenere che possa riguardare un caso singolo. La Corte di Cassazione non esclude premi in denaro (ma solo che il payout sia fisso e noto prima dell’inizio dell’evento), pertanto, mettiamo caso che un gestore di un circolo organizzi un torneo con payout e venga denunciato. Difficilmente il giudice del Tribunale di Treviso potrà andare contro le linee guida consigliate dalla Suprema Corte che prevede, come limite, solo la struttura freezeout per i tornei.
E’ apprezzabile la buona volontà della Questura di Treviso di regolamentare il texas hold’em in versione sportiva, ma il rischio è che non rispetti gli indirizzi giurisprudenziali, prestando il fianco ad altri ricorsi, non risolvendo alcun problema, ma alimentandone di nuovi.
Sotto il profilo “politico” però è senza dubbio un segnale di apertura importante e un successo per tutto il movimento. La speranza è che prevalga il buon senso e Questura e Circoli si accordino, mettendo in palio ticket per i tornei.
In virtù di tutti questi equivoci, come ripetiamo da mesi, è necessaria una circolare del Ministero degli Interni che uniformi la regolamentazione su tutto il territorio nazionale e che accolta i principi sanciti dai supremi giudici.
Gli altri limiti previsti dal regolamento della Questura di Treviso, riguardano il divieto di organizzare più di un torneo al giorno nello stesso circolo (in modo tale da impedire l’aggiramento del divieto di rebuy) e deve essere fissato un tetto per i partecipanti (max 60) per questioni di ordine pubblico.