Phil Galfond ha vissuto ai tavoli di cash game high stakes giornate molto contraddittorie, terminate con una pesante perdita ai tavoli di Deuce to Seven e quindi contro "Isildur1" nel Pot Limit Omaha: in totale, un passivo da 1.800.000 $ nel giro di 48 ore.
Troppo denaro anche per "OMGClayAiken", per non scatenare una riflessione: con estrema onestà Galfond analizza la situazione, chiedendosi se per lui valga la pena continuare a giocare ai tavoli di cash game high stakes. Scrive infatti: "Ho perso 15 buy-in contro Viktor Blom, che assieme a Ben Sulsky è l'avversario più duro che abbia mai affrontato in heads-up nel Pot Limit Omaha. Non è molto, specie contro un avversario che non ti dà azione se non openraisi per tre volte il big blind da bottone. Tuttavia, dopo questa sessione mi chiedo se possa avere edge contro di lui, cosa di cui ero abbastanza convinto visti i risultati precedenti, ma forse ero un po' troppo result oriented".
Phil analizza anche le ragioni tecniche che a suo avviso possono averlo portato ad una sessione tanto disastrosa: "Ho avuto sessioni in cui ho avvertito chiaramente di aver giocato male, e questa non era fra quelle, così come non è stata una di quelle in cui hai la sensazione di sapere esattamente cosa farà il tuo avversario. Non so se sono stato outplayato da Viktor, ma è certamente una possibilità. Di solito sono bravo nel capire quando chiamare o foldare al river, mentre in questo caso nonostante lui abbia bluffato molto o ho avuto sfortuna o lui era in grado di leggermi particolarmente bene, probabilmente un mix delle due cose".
Galfond parla anche di una linea ricorrente che "Isildur1" ha tenuto nei piatti 3-bettati - pottando flop e lasciandosi una pot sized bet al turn - che lo ha messo in difficoltà, ma in definitiva più che l'aspetto tecnico della sessione gli interessa soffermarsi su un altro punto, ovvero su quello che un'esperienza simile possa avergli insegnato davvero.
"La verità è che ho continuato ad espormi a swing simili senza avere una buona ragione per farlo - ammette Galfond - non ho bisogno di far leva su edge risicate a questi livelli, neppure nel caso quest'edge sia consistente, perché anche in quel caso rischio di perdere una quantità di soldi che mi fa sentire a disagio. Il rapporto rischio/ricompensa è molto sbilanciato, perché se vinco molto non mi cambia la vita, ma può accadere nel caso in cui perda molto".
Di conseguenza Phil si domanda, perché continuo a giocare high stakes? "Sembra che non abbia alcuna solida ragione che giustifichi il giocare a livelli più alti di quanto dovrei. Il fatto è che adoro competere ai più alti livelli e contro chiunque. Mi piace dimostrare a me stesso che posso farcela, e vincere quelle somme ti dà un senso di conquista che venti buy-in al PL5000 non possono darti. Tuttavia dovrò rifletterci su, perché sembra che quello che voglio e quello che è meglio per me siano due cose diverse". Palesando, indirettamente, un clamoroso passo indietro dai limiti più alti.
Nonostante questo, "OMGClayAiken" ci tiene a sottolineare che tutto questo non lo abbia in qualche modo "inaridito": "La mia vita è meravigliosa e sono una persona felice. Nonostante questo, ho deciso di staccare per un paio di giorni in modo da rifletterci su. Devo capire che cosa mi spinga a voler giocare, perché al momento non lo so davvero". E chissà se appena qualche ora potrà bastare per scoprirlo.