Il Borgata casinò ha gettato fango sull’immagine di Phil Ivey? E’ in realtà un baro il re del poker? Non abbiamo letto le carte processuali, ma entrando comunque nel merito della vicenda (puoi trovare a questo link una sintesi), cercando di acquisire più materiale possibile sulla linea sostenuta dal casinò di Atlantic City, siamo arrivati alla conclusione che quello della casa da gioco sembra più un tentativo (goffo) di voler recuperare le perdite subite (9,6 milioni di dollari) o indurre il giocatore ad un accordo extraprocessuale.
Se poi dovessero emergere, durante il processo, altre prove o testimonianze schiaccianti, saremo i primi ad ammettere errori di valutazione. Ad esempio, è ancora tutta da definire l’accusa sul riciclaggio di denaro. Per il momento ci atteniamo ai fatti conosciuti.
Non vogliamo fare i moralisti, ma riteniamo – in questa occasione - opportuno andare controcorrente. Perché ci sono troppe cose sostenute dall’accusa che non convincono. Il Borgata, inoltre, non è la prima volta che si rivela inefficace nei suoi sistemi di controllo e di sicurezza (il Borgata Poker Open è uno degli scandali più eclatanti nella storia dei tornei di poker). Le recenti vicende, dovrebbero far pensare.