Iraj Parvizi, 48enne businessman iraniano, ha perso in quattro anni, circa 10 milioni di sterline nelle sale private del prestigioso Les Ambassedeurs Casino di Londra, nei giochi cash game high stakes.
La sala da gioco è di proprietà del miliardario indonesiano Putera Sampoerna ed è noto in Gran Bretagna per ospitare ricchissimi gamblers asiatici e russi.
Ai giochi high stakes del casinò, in questi anni, si sono uniti alle "balene", anche noti calciatori come Nicklas Bendtner e Teddy Sheringham e le cifre che ballavano ai tavoli non erano mai banali (i media inglesi sostengono che venivano contesi pot da sei zeri).
Una notte Parvizi (che giocava a credito nel casinò) si è rifiutato di pagare 185.000 sterline, la somma persa ai tavoli di poker contro altri players in poche ore di gioco.
La casa da gioco ha così denunciato il gambler iraniano, il quale, a sua volta ha risposto al fuoco con il fuoco, denunciando il casinò stesso per 10 milioni di sterline. Perché? Secondo il Daily Mail che è entrato in possesso delle carte processuali, Parvizi sostiene di essere stato vittima di collusion da parte di due regular professionisti.
Secondo gli avvocati del businessman iraniano, Les Ambassedeurs non avrebbe vigilato a sufficienza, ignorando la truffa ai suoi danni.
Parvizi inoltre accusa il personale del casinò di essere coinvolto ed, in particolare, alcune collaboratrici che massaggiavano i players durante le partite e segnalavano le carte di Parvizi ai giocatori avversari. Tutte accuse che dovranno essere provate nell’Alta corte inglese.
Un regular professionista che partecipava alle partite high stakes (che ha voluto mantenere l'anonimato) ha dichiarato ai giornalisti inglesi: "Parvizi è un giocatore talmente scarso che non c'è bisogno di nessuna collusion. Per un professionista, giocare contro di lui, è come per l'Inghilterra affrontare San Marino in una partita di calcio. Per un poker pro la reputazione è tutto: io preferisco perdere che essere accusato di collusion. Queste accuse non hanno senso”.
Parvizi è stato contattato dal Daily Mail ma non ha voluto rilasciare alcun commento all'azione legale portata avanti contro il casinò, così come ha negato di essere stato accusato l'anno scorso di insider trading (abuso di informazioni riservate nei mercati azionari) e di aver sostenuto un processo a settembre. L’iraniano è un noto finanziere residente a Dubai. Bocche cucite anche da parte dei manager del casinò.