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NL400: quando preoccuparsi di un check/raise?

Paul 'internet' Otto, qui all'EPT di BerlinoVenire check/raisati al flop può rivelarsi piuttosto fastidioso, specie quando foldare significa gettare via un bel po' di equity: in questa mano, Paul "internet" Otto affronta il problema al NL400.

In questa mano, pur non avendo informazioni sul proprio avversario, dopo aver aperto ad 8 dollari da bottone a 4 decide di chiamare la 3-bet da 32 dollari del giocatore sul grande buio: "Non penso si possa fare altro con questa mano una volta aperto da bottone - spiega - a meno che non faccia una size davvero grande, oppure nel caso si abbia a che fare con un giocatore corto".

In questo caso i due stanno giocando con 100 big blinds effettivi, ed il flop è 6 8 10. Il big blind checka, e Paul avverte: "Su un board di questo tipo, bisogna stare attenti a non puntare troppo spesso, perché c'è il rischio di venire check/raisati. D'altra parte, visto che la mia mano non è particolarmente connessa con questo board se anche accadesse non sarebbe un grosso problema".

Entrando più nel dettaglio, argomenta: "Se avessi avuto delle overcard, o comunque una mano che mi garantisce un'equity maggiore rispetto ad a 4 , avrei dovuto foldare una volta check/raisato, ma con maggiore rammarico". Ma c'è un altro motivo, per il quale secondo "internet" puntare in quella situazione sia preferibile a checkare dietro.

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"Una volta che punto, posso sperare di far foldare alcuni assi che mi dominano e che sarebbero destinati a vincere allo showdown, e la possibilità del backdoor flushdraw è un ulteriore, piccolo incentivo in questo senso".

Paul decide quindi di puntare 33 dollari su un piatto di 63, il giocatore sul grande buio folda e così può assicurarsi il piatto uncontested, decisamente una buona notizia per lui.

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