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Danimarca: vince a poker online ma lo stato gli sequestra tutto

Un anno di dura fatica ai tavoli da gioco delle varie piattaforme internazionali per ritrovarsi improvvisamente con un pugno di mosche in mano. "Bad run" penserete voi, e invece no, stavolta è lo stato ad infliggere al povero malcapitato una dolorosissima “bad beat”. “Guadagnarsi da vivere giocando a poker è illegale, anche se i siti web che permettono di partecipare a partite online risiedono al di fuori della Danimarca”: questa è infatti la recente sentenza emessa dalla Corte Suprema Danese nei confronti di un 35enne giocatore, al momento disoccupato, che a seguito di tale decisione si vedrà confiscate le oltre 194.000 corone (circa 26.000€) vinte col poker online.

La Corte ha argomentato il proprio verdetto spiegando che, poichè l’uomo ha guadagnato tale somma di denaro durante il corso di un intero anno, e dato che essa rappresenta la sua sola forma d’introito accertabile, ha pertanto violato le leggi che proibiscono a chiunque di guadagnarsi da vivere con il gioco d’azzardo.
La Corte ha in seguito magnanimamente cancellato una vecchia multa di 5000 corone inflitta allo stesso dopo che era stato condannato in novembre da un Corte inferiore per l’identico motivo. Successivamente, infatti, non essendo ancora chiaro se il poker online potesse essere ricompreso all’interno delle leggi sul gioco d’azzardo, la sentenza era stata annullata.

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Gran parte dei membri della Corte Suprema sostengono che, benchè i server sui quali girano le varie partite di poker siano materialmente al di fuori dei confini danesi, il singolo computer usato per giocare si trova all’interno della Danimarca. In altre parole il reato di gioco d’azzardo sussisterebbe in quanto commesso con il computer del giocatore. Tuttavia il Pubblico Ministero Svend Larsen ha dichiarato che “decideremo caso per caso se qualcuno fa del gioco la propria professione”, e pertanto tale provvedimento non mette il poker online completamente fuorilegge. Anche perchè proprio poco tempo fa c’era stata la presentazione di un disegno di legge volto ad eliminare il monopolio della Danske Spil (concessionario esclusivo per tutte le attività di gioco nel paese, ndr) e a concedere licenze anche ad altri operatori.

Brutto grattacapo comunque per i quasi 50.000 danesi che giocano regolarmente a texas hold’em e alle altre varianti. A questo punto viene da chiedersi cosa ne penserà Gus Hansen a riguardo e se, insieme al suo bankroll milionario, farà mai ritorno nella terra natia...

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