Uno degli argomenti più dibattuti del poker moderno, è sempre stato quello che fa capo alle strutture verticali che vengono decise dagli organizzatori dei tornei di poker più o meno famosi e battuti al mondo, spesso decise da chi quei tornei li dirige, quindi Direttori dei Tornei e staff tecnico più in generale.
Per anni, e ancora adesso, si è dato sfogo più alle preferenze personali, che ad una effettiva coscienza virtuosa rispetto a un argomento che è invece di vitale importanza, in primis per la normale sussistenza di un ecosistema che necessita di sangue nuovo mese dopo mese, poi per un congruo e mero interesse dei giocatori che partecipano ad un evento piuttosto che ad un altro e che devono sentirsi soddisfatti rispetto a qualcosa per la cui partecipazione occorre sborsare dei denari.
In questo Articolo:
L'autorevole pensiero di Lee Jones
Se siete lettori di questo portale da tanto tempo, sapete quale tipo di considerazione Assopoker ha nei confronti di uno dei maggiori divulgatori del poker moderno, Lee Jones, che per anni è stato parte attiva di quell'ecosistema al quale abbiamo appena fatto cenno, migliorandolo in parecchi ambiti della sua stessa natura, con intuizioni geniali che hanno reso negli anni il gioco sempre più affidabile anche in termini di sicurezza.
Jones è sempre stato anche un appassionato giocatore e non ha mai nascosto la sua inclinazione a sedersi ai tavoli di cash game e di tornei, più per l'amore che ha sempre dimostrato nei confronti del poker moderno, che per una mera ricerca della vittoria a tutti i costi.
Il discorso che fa l'autorevole osservatore, è condivisibile e parte da una disamina storica che parte dall'analisi dei tornei risalenti allo scorso millennio, quando addirittura il Main Event originale si giocava con la formula "Winner-Take-All".
Tempi andati, direte voi. C'è da considerare il fatto che all'epoca il field medio di quegli anni, non era numerosissimo, tutt'altro.
Ma in realtà, per alcuni decenni, non ci si è spostati di molto da quella idea, visto che i giocatori a premio nei tornei più importanti non andavano, tranne rare eccezioni, oltre il 10% del field e del prize pool suddiviso tra questi, un buon 20/25% minimo, andava nelle tasche del vincitore.
L'esempio riportato è quello del WSOP Main Event del 2006, quando Jamie Gold centrò una vittoria da 12 milioni di dollari che, al netto degli aggiustamenti effettuati successivamente, rimane ancora oggi la cifra più alta pagata ad un vincitore del Main Event più importante della terra, superato solo da quella intascata da Dan Weinmann nell'estate del 2023 dopo la vittoria al Main dei record.
Deal e payout
Nell'articolo scritto per Poker.org nella giornata di ieri, Lee Jones mette in evidenza come le preferenze dei giocatori vengano disattese dagli organizzatori dei tornei.
Le percentuali troppo alte pagate al vincitore, non riscontrano il favore dei partecipanti e questo non vale solo per il comune "sentito dire", che lascia il tempo che trova, qui si tratta di comportamenti oggettivi che vengono palesati nei momenti in cui c'è da mettere mani alle somme più importanti, quelle che spostano mesi di lavoro e, in qualche caso, carriere.
Parliamo degli accordi che ci sono sempre stati e che ancora oggi continuano ad essere raggiunti al termine di buona parte dei tornei, da quello del circoletto sotto casa, fino al Triton dove ci sono in ballo centinaia di migliaia di Euro.
L'esempio più lampante, sempre secondo Lee Jones, è quello di Ike Haxton, Adrian Mateos e Seth Davies che hanno deciso di raggiungere un accordo ad un SHR, piuttosto che far decidere ad un mazzo di carte, parliamo di giocatori Top Mondo che sanno quello che devono fare, a chi andrà la somma più cospicua.
Inoltre Jones fa riferimento all'economia spiccia di un pagamento così verticale, portando ad esempio ancora una volta le WSOP, al termine delle quali ci saranno tantissimi giocatori con il portafoglio vuoto o semi-vuoto, che non parteciperanno per qualche mese ad eventi più o meno importanti e questo fa malissimo al poker.
Frigoriferi e Garantiti
Ancora una volta Jamie Gold fa da nave scuola a questo concetto: sarebbe cambiata di tanto la sua vita se invece di portare a casa 12 milioni, ne avesse preso, ad esempio, 7?
A lui probabilmente no, ma provate a pensare a quanti giocatori si sarebbero potuti procacciare una somma più alta e, soprattutto, spendibile nei tornei successivi, se si fossero suddivisi quei 5 milioni vinti in meno da Gold.
Jones cita anche Mike Caro, non esattamente un amante dei tornei di poker, che una volta scrisse: "Sai cosa succede quando qualcuno vince 35.000 dollari in un torneo di poker? Escono e comprano un frigorifero. Niente è così triste come vedere soldi di poker perfettamente legali, spesi per un frigorifero.”
Inoltre c'è la questione della tassazione, che porta via valanghe di denaro a chi vince somme ingenti e della percezione di ciò che attira un giocatore di poker ad iscriversi a un torneo.
Difficilmente sentirete qualcuno dire "andiamo a giocare quel torneo dove il primo vince X o Y", ma quasi sempre sentirete parlare di "andiamo a giocare quel torneo da X o Y Garantiti".
Questo perché in pochi pensano ad arrivare primi, e questo è sintomatico.
Soluzioni?
Ovviamente è sempre sbagliato tirare il sasso nello stagno e uscirne senza avere nulla in mano, senza avere una soluzione e lasciare che tutto rimanga fermo così com'è senza che vengano proposte delle alternative che possano soddisfare tutte le parti e, soprattutto, i giocatori, affinché il giochino continui ad essere la passione che noi tutti amiamo.
Jones si è preso la briga di chiedere ad una chat di AI, di provare a mettere insieme una struttura di pagamenti che fosse congrua e rispondesse ai suoi canoni di preferenza.
Non l'ha pubblicata "nuda e cruda", ma con l'aiuto di un foglio di calcolo, ne ha ideato una per la quale "sarebbe felice di giocare".
Si tratta di un potenziale Main Event con 10.000 iscritti, il 15% del field a premio e un payout singolo minimo del doppio del Buy In, $20.000. Out 5,65 milioni all'organizzazione.
Eccola, a voi il giudizio finale:
POSIZIONE | Nº PAGATI | PAYOUT SINGOLO | PAYOUT COMPLESSIVO |
---|---|---|---|
1 | 1 | $9.000.000 | $9.000.000 |
2 | 1 | $5.000.000 | $5.000.000 |
3 | 1 | $3.500.000 | 3.500.000 |
4 | 1 | $2.500.000 | $2.500.000 |
5 | 1 | $1.800.000 | $1.800.000 |
6 | 1 | $1.400.000 | $1.400.000 |
7 | 1 | $1.200.000 | $1.200.000 |
8 | 1 | $1.000.000 | $1.000.000 |
9 | 1 | $900.000 | $900.000 |
10 | 1 | $800.000 | $800.000 |
11-15 | 5 | $700.000 | $3.500.000 |
16-25 | 10 | $500.000 | $5.000.000 |
26-50 | 25 | $300.000 | $7.500.000 |
51-100 | 50 | $150.000 | $7.500.000 |
101-250 | 100 | $75.000 | $11.250.000 |
251-1000 | 750 | $30.000 | $22.500.000 |
1.001-1.500 | 500 | $20.000 | $10.000.000 |