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Jason Saltzman è un appassionato di poker ("ma pessimo giocatore", ipse dixit) ed editorialista per Entrepreneur Magazine. Secondo Saltzman, il poker e le start-up hanno molte cose in comune: i fattori che determinano il successo sono duro lavoro, determinazione e un pizzico di fortuna. E la pensa così pure Erik Seidel.
Intervistando l'8 volte vincitore di un braccialetto WSOP, Saltzman si è reso conto di condividere la stessa linea di pensiero. Seidel, che in carriera ha incamerato oltre 20 milioni di dollari - molti dei quali nei tornei high roller - è anche un investitore a tempo perso.
L'editorialista fa notare come la maggior parte delle start-up fallisca, per quanto triste possa essere. Lo stesso succede tra i poker player: per ogni giocatore di successo ce ne sono 100 che devono appendere le chip al chiodo. Saltzman ha dunque chiesto a Seidel di dare un consiglio a chi si avvicina al mondo del poker e a chi intende avviare una start-up.
"Lavoro duro e passione sono gli ingredienti chiave - ha dichiarato il professional poker player americano - Occorre avere una mente aperta ma realistica per capire quali cambiamenti è necessario fare, ogni giorno, al modello di business e non rimanere chiusi nelle proprie opinioni. Ogni giorno bisogna cercare di essere migliori e diversi rispetto al giorno precedente".
Seidel continua poi nel parallelismo tra poker professionistico e mondo degli affari: "Per avere successo nel poker, occorre essere in grado di adattarsi a condizioni sempre mutevoli. E questo è vero anche nel business. Penso ad esempio che AlleyNYC (società in cui Seidel ha investito, ndr) sia un ottimo esempio di compagnia in costante evoluzione, all'avanguardia".
Qualità, quelle indicate dal campione americano, che sono "tipiche delle compagnie che hanno successo su Internet: adattarsi o morire, un concetto sicuramente verissimo anche nel mondo del poker".
Nell'intervista c'è spazio anche alla più classica delle domande: quanto il poker è gioco d'azzardo e quanto invece gioco di abilità? "Nel breve periodo, la varianza può essere enorme - spiega Seidel - Ma nel lungo periodo emergono le skill, ecco perché i professionisti più forti vincono sempre. Guardate per esempio le WSOP di quest'anno: sintonizzatevi su ESPN e guardate come Martin Jacobson abbia preso una serie di ottime decisioni che alla fine gli hanno permesso di diventare campione del mondo e vincere 10 milioni di dollari".