Una volta che ci si fa largo tra 6420 avversari e si rimane in nove a caccia di un sogno, non si può lasciare davvero nulla di intentato, per fare sì che il finale sia quello desiderato. Federico Butteroni lo sa, e nella seconda parte della nostra intervista ci svela tutti i dettagli della sua preparazione al tavolo finale del Main Event WSOP 2015.
Per l'ottava volta il tavolo finale del Main viene spostato in autunno. Riflettendoci, pensi che questa sospensione di 3 mesi ti abbia aiutato, o avresti preferito finirla direttamente a luglio?
A livello mediatico sicuramente, per varie ragioni compresa la possibilità di trovare sponsor, anche se non sono più i tempi in cui fare November 9 poteva spostare anche 3-400mila euro, da quel punto di vista.
Da un punto di vista tecnico ognuno cercherà di prepararsi al meglio. A settembre ESPN ci manderà tutti i video girati nei day 5, 6 e 7, ad uso ovviamente privato. Quando li avrò allora potrò iniziare a studiare sul serio, integrando le info che ho raccolto ai tavoli con quello che vedrò dalle mani in video.
Guardare molte ore di video sarà fondamentale?
Indubbiamente. Io mi sto portando avanti e ho guardato tutto il tavolo finale del 2014. Nelle prime fasi praticamente hanno giocato solo per valore, con quasi nessun call alle 3-bet. Si tratta di una fase che devo studiare molto attentamente perchè mi ripresenterò con 15 big blinds e in posizione di utg. Ma un altro aiuto molto robusto arriverà dalla simulazione.
Intendi dire attrezzare un tavolo finale con stack e livelli analoghi a quelli che troverai a novembre?
Sì, penso che mi sarà molto utile per ipotizzare scenari. Ho già in mente di farmi aiutare da alcuni amici pokeristi come Marco (Bognanni, ndr), per fare qualche ora di questo allenamento virtuale.
Voglio avere le idee più chiare possibile, perchè il mio stack non mi permette margini di errore. Ma anche per gli altri l'attenzione sarà massima: in fin dei conti si giocherà praticamente in diretta davanti a tutta l'America, 7 su 9 sono statunitensi e non vorranno certo fare brutte figure...
A proposito di allenamento, vedo che ti stai dando da fare parecchio, in palestra. Hai un programma di massima da qui a novembre?
In queste settimane ho spinto molto e penso di fare così in tutti i periodi che passerò a Roma, anche perchè gli impegni che mi porteranno lontano non mancano. Inoltre il mio fisico ha bisogno di essere sollecitato, e poi fare sport mi fa sentire bene.
Per il mental coaching non lo so, da quel punto di vista ho retto molto bene durante tutto il main. Certo sono stato aiutato dal fatto di vincere alcuni colpi, e anche dall'avere subito dei cooler ma sempre da giocatori più corti.
Ma quando gli eliminati si susseguivano e gli scalini del payout si facevano via via più importanti, riuscivi a non fartelo pesare?
Mentirei, se dicessi che non pesavano. D'altra parte, quando uno scalino inizia a farsi da 50k, è difficile non pensare che ti ci potresti pagare una intera stagione di live. Io però sono riuscito a mantenermi lucido, cercando sempre di dare il giusto valore a ogni big blind considerandolo in rapporto agli stack del momento.
Pensi potrebbe essere il caso di assumere un coach?
Ho qualche idea, tra cui una trattativa top secret con un grande personaggio mondiale, di cui però non posso dire nulla. Certo dovrà essere qualcuno con cui scatta un certo feeling, che sia motivato a darmi il meglio e accetti di venire pagato in base al risultato finale.
La particolarità dell'evento rende la ricerca più difficile?
Sì, perchè è un torneo “once in a lifetime”, una cosa unica che anche il più skillato al mondo può faticare a comprendere bene dal di fuori. Prendiamo ad esempio Musta, un fenomeno assoluto che ha spaccato online e anche live: lui dà il meglio nei tornei high roller, dove i field e i range sono estremamente diversi da quelli di un contesto come il tavolo finale del Main WSOP.

Parliamo di "claque". Chi pensi di portarti a Vegas, a novembre?
Verranno persone che mi stavano vicine già da prima che succedesse tutto questo, amici come Riccardo, Marco (Trevisani e Bognanni, ndr) e qualcun altro. Tra di loro, poi, dovrò selezionare qualcuno adatto al ruolo di “delay man”, una sorta di suggeritore.
Cosa fa un questo "delay man"?
Tra il gioco al tavolo e la messa in onda di ESPN ci sarà un ritardo di 15 minuti. Avrò bisogno di qualcuno che sia molto competente e con cui io abbia una grande intesa, perchè mi dovrà riferire in tempo reale eventuali info che verranno fuori dallo streaming e che potrebbero rivelarsi essenziali. Penso che tutti e nove ci doteremo di una figura del genere.
Dì la verità: ti sei già tolto qualche sfizio con i soldi del Main?
Assolutamente no, il torneo non è finito e di quel milione non ho toccato un dollaro. Ho deciso di tenere un profilo basso e condurre una vita più normale possibile, anche perchè in passato tra gli errori che ho commesso c'era anche una cattiva gestione da questo punto di vista.
Ora che sono in questo sogno me lo voglio godere fino in fondo, voglio viverlo in pieno fino al giorno dopo. Poi sì, una bella vacanza di un mesetto – comunque vada - non me la toglierà nessuno...