Qui a Campione d'Italia sta facendo un po' la guest star, un po' il padrone di casa, un po' il player vero e proprio, riuscendo in tutti i casi a cavarsela egregiamente.
Federico Butteroni si gode fino in fondo il suo momento, cercando di fare il massimo affinchè questo sogno da November Niner si concluda nel migliore dei modi.
Lo abbiamo incrociato prima della pausa cena del day1B, dove non era impegnato ai tavoli ma si è prestato come voce ufficiale per lo shuffle up and deal di giornata al Main Event del WSOP Circuit, emozionato e spontaneo come sempre.
Ciao Fede e bentornato su Assopoker. La pausa di 4 mesi fu pensata per creare hype sull'evento e i suoi 9 protagonisti. Però, man mano che si avvicina il gran giorno, quanto sale l'adrenalina per voi?
In ogni cosa il momento più bello è l'attesa. Questa trovata dei november nine è azzeccata perchè permette di valorizzare a massimo il risultato che hai fatto. Certo, ora l'adrenalina sale perchè adesso non si può più perdere tempo e bisogna limare gli ultimi dettagli. Io posso dire di essermi schiarito bene le idee rispetto a luglio, ho fugato molti dubbi, e in questo senso mi potranno essere molto utili i video di ESPN.
Non vi dovevano inviare in privato le clip degli ultimi giorni?
Avevo capito che ci avrebbero mandato tutte le mani fino al day 7, invece ci mandano tutto di pari passo alla messa in onda negli USA. Quindi quello che arriva a noi è esattamente quello che può vedere qualunque spettatore di ESPN2 in America.
Per quello che si è visto è comunque difficile trovare mani che mi possano tornare utili, perchè siamo ancora al day 4-day 5 e il field è ancora troppo ampio.
A proposito i video, hai visto il documentario su Martin Jacobson?
Sì, l'ho visto e mi è piaciuto molto, anzi mi ha fatto emozionare perchè ce l'ha fatta nonostante tutto, e nonostante fosse sceso fino a 7 big blind. Poi ci è riuscito grazie alla sua abilità e ai giusti incroci, e questo mi dà una grande forza nel pensare sempre di più che "niente è impossibile". Ovviamente non mi riferisco a lui che è un mostro, fortissimo e molto preparato, ma al fatto che con 7 big blind la run debba necessariamente giocare un ruolo importante. Quindi in me aumenta la consapevolezza che... sì, si può fare!
A dire il vero, con tutti gi scongiuri del caso, qualche parallelismo tra te e Martin si trova: entrambi i più short al tavolo, entrambi che si preparano al gran giorno anche con dieta e allenamenti per essere in perfetta forma psico-fisica...
Per molti versi mi sto ispirando a lui, è vero. Ad essere sinceri ho preso qualche chilo ultimamente, ma ho ritenuto giusto godere un po' anche il momento, magari ogni tanto in una cena tra familiari ed amici un bicchiere di vino me lo sono concesso. Martin non ha bevuto per 4 mesi, io non ci sono riuscito, non so se perchè sono italiano o forse "più umano".
Il mese scorso mi avevi confessato l'intenzione – poi messa in atto guarda caso anche da Jacobson – di effettuare una simulazione del final table con stack e livelli esattamente coincidenti con quello di novembre. L'hai fatto poi?
Guarda, non l'ho fatta e sinceramente sto valutando se sia davvero il caso. Marco (Bognanni, ndr) è di Piacenza, altri amici che potrebbero farlo vivono in altre città e hanno i loro impegni. Fare qualcosa del genere per bene è molto impegnativo e richiede un sacco di tempo.
Poi, per esempio, non so in quante delle simulazioni che ha fatto Jacobson sia uscito nono Newhouse, cambiando completamente ogni equilibrio. Sono sincero, mi è parsa più una trovata "televisiva" che realmente utile.
Di Joe McKeehen si sono viste parecchie cose, nelle ultime settimane...
Diciamo che su di lui avevo già parecchie info e quello che ho visto dopo non mi è servito gran che, perchè in giorni troppo precedenti rispetto agli ultimi o in altri contesti. La cosa più importante è capire come imposterà questo tavolo finale. Io ci penso tutti i giorni, oltre a cercare di trovare il miglior Federico possibile da schierare a novembre!

E come lo stai facendo?
C'è gente che si prepara al meglio giocando 12 ore al giorno a poker, io non ci riesco. Studio gli avversari tutti i giorni, ma gioco poco perchè ho bisogno di tenere la mente ossigenata e non voglio allontanarmi troppo dagli schemi e le dinamiche di un tavolo finale.
Se ripenso a quei giorni ero stra-concentrato e voglio assolutamente ritrovare quella mentalità, anche se non sarà semplice perchè quello era il risultato di una settimana intensa di gioco, mentre qui saranno passati 4 mesi ed è difficile catapultarsi da subito su dinamiche di questo genere. In fin dei conti è proprio questo che invidio a Jacobson, più che le simulazioni: la freddezza con cui si è presentato al tavolo finale, dove ha fornito una performance perfetta.
Il mese scorso mi accennavi a un suggeritore da portarti a novembre, per darti eventuali info dalla diretta in delay di ESPN. Hai deciso chi portare con te per questo ruolo importante?
Diciamo che siamo in flip, ma sicuramente sarà uno tra Marco Bognanni e Gigetto Pignataro. Sono due amici e ottimi giocatori, mi dispiacerà lasciarne uno fuori ma deciderò anche in base ai loro impegni.
Qui al WSOP Circuit hai fatto l'ospite d'onore, aprendo il day 1B del Main Event con lo shuffle up and deal visibilmente emozionato. E poi non ti neghi mai per una foto, una chiacchiera, un'intervista, segui i social network. Pensi di continuare così fino alla fine?
Penso che comportarsi bene con chi ti dimostra affetto sia sempre la cosa giusta. Finchè ho tempo rispondo a tutti, mi piace che la gente mi prenda come ispirazione e sono contento di raccontare loro come sono riuscito a raggiungere tutto questo. Certo, man mano che si avvicinerà il tavolo finale dovrò un po' chiudere i contatti per fare un po' di silenzio intorno a me e trovare il vero Federico. Ma non dimentico mai che quando iniziai avevo grande piacere se i campioni che ammiravo si fermavano a darmi retta, per una chiacchiera o una foto. E a questo proposito ho avuto una bellissima sorpresa proprio in questi giorni.

Di che si tratta?
Riguarda Phil Gordon. Il suo "Little Blue Book" è stato uno dei primi libri che ho letto, nel 2009 era un testo utilissimo, scritto in un inglese molto comprensibile e divertente. Io ho messo il suo libro fra i miei preferiti nelle interviste ufficiali, e lui la notte scorsa mi ha scritto in privato, augurandomi buona fortuna per il main e promettendomi che mi manderà una copia del Little Gold Book, l'ultimo libro uscito pochi mesi dopo il black friday. Quando succede una cosa del genere da parte della persona che ti ha fatto innamorare di questo gioco perchè il suo è il primo libro che hai letto, ecco è come se si chiudesse un cerchio.
Mi ha dato una gioia incredibile, mi ha fatto ripensare a quando leggevo il suo libro, in treno o appena avevo un minuto libero, per cercare di capire i primi segreti di questo gioco. E' stata l'emozione più grande, forse, nell'aver fatto november nine.