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Filippo Candio show su Rai 2 con Giancarlo Magalli

Filippo-CandioIl Texas Hold’em è stato sdoganato ufficialmente dai vecchi e antichi pregiudizi della televisione generalista, grazie ad un ambasciatore d’eccellenza come Filippo Candio, ospite stamani nella trasmissione ‘I fatti vostri’. Per 10 minuti si è parlato – in una fascia di punta – del poker sportivo in una chiave più realistica ed equilibrata.

Il conduttore Giancarlo Magalli ha presentato il primo November Nine italiano, facendo una doverosa premessa: “C’è un gioco che sta conquistando tutti e che viene dal Texas. Non è un gioco d’azzardo, visto che le perdite sono prevedibili e calcolabili. Nessuno si può ‘infognare’. Si chiama Texas Hold’em e non è il vecchio poker dove si giocava una volta nelle bische e ci si poteva rovinare: la gente si ‘ammazzava’ al tavolo con rilanci milionari, qui è tutto diverso”.

“Come funziona – spiega l’esperto conduttore – un torneo di Texas Hold’em? Si paga una tassa d’iscrizione, si gioca con chips simboliche e una volta che sono finite si va a casa. E’ un gioco principalmente d’intelligenza, la fortuna conta relativamente. Stamani vi presentiamo un ragazzo che ha 26 anni, viene da Cagliari ed ha realizzato il suo sogno a Las Vegas grazie all’Hold’em”.

candio-magalliFilippo Candio ringrazia e racconta il suo trionfo al Main Event WSOP: “Ho partecipato quest’estate – chiarisce al pubblico della Rai – un torneo riservato a professionisti, ce n’erano più di 7.000 ed avevamo pagato 10.000$ di buy-in. Abbiamo giocato 8 giorni per 10 ore, poi siamo arrivati al final table in programma a Novembre. L’ultimo giorno siamo rimasti in 27, e siamo stati al tavolo per 18 ore, c’erano parecchi soldi in ballo ed avevo un certo batticuore. Sono arrivato quarto, il primo ha vinto quasi 9 milioni di dollari. Ma puoi giocare anche tornei online da 1 euro, ci sono eventi per tutte le tasche”.

Candio descrive i suoi esordi: “Ero uno studente di giurisprudenza, anche mio padre è avvocato. Ho iniziato l’Università ma invece di studiare,  preferivo giocare perché avevo capito che la mia passione poteva essere un lavoro vero e proprio. L’ho appreso soprattutto dagli americani. Negli Stati Uniti c’erano già molte persone che vivevano in questo modo. Ho studiato online le strategie di gioco”. Poi la svolta: “Ho parlato con mio padre e gli ho detto: pà, secondo me si possono fare tanti soldi! Sono partito con un budget minimo, ho lavorato molto sulla disciplina del gioco e nel gennaio del 2009 ho vinto il campionato italiano, poi sono arrivato quarto ai Mondiali”.

“Tutta la famiglia mi ha dato una grande mano, mi hanno supportato ed è stato fondamentale. Mio padre ha capito che era un gioco d’abilità  e non d’azzardo, dove la fortuna conta come nella vita stessa. Oltre ad essere una professione è anche un gioco divertentissimo”.

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Magalli rivela: “Ogni tanto guardo il poker in televisione, sul canale tematico PokerItalia24 e vedo questi ragazzi giocare, è interessante. Ma cosa conta di più al tavolo? Saper bluffare? Avere una faccia impenetrabile? Come si capisce che l’avversario non ha un punto più forte del tuo?”. “La matematica – risponde Filippo – e la psicologia sono importanti. E’ un gioco dove conta la furbizia, tanto calcolo e anche molto coraggio. Con l’esperienza, giocando tante mani, si arriva ad un livello di percezione che riesci a capire la mano del tuo avversario”.

filippo-candio“E’ diventato - spiega il November Nine - tra le cinque passioni degli italiani, lo si può giocare da maggiorenni. Riguarda tutte le fasce d’età ed è bello questo confronto generazionale. Con l’iscrizione fissa per tutti, vengono abbattute anche le differenze sociali, allo stesso tavolo possono sedere avvocati ed altre persone meno ricche e sfidarsi, partendo alla pari. Il futuro è degli italiani in questo gioco!”.

Magalli chiude in bellezza: “E’ un gioco che va di moda e non fa rovinare. I rilanci avvengono ma con chips simboliche e quando si è bravi si portano a casa dei bei soldoni” ed anche il Texas Hold’em si è ripreso la sua rivincita, ‘Iene’ permettendo.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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