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Come abbattere la varianza? I consigli di Vanessa Rousso

Uno dei più grandi dibattiti nella storia del poker è se questo gioco sia maggiormente basato sul caso oppure sull'abilità del giocatore. In altre parole, se un giocatore vincente abbia ottenuto determinati risultati grazie soprattutto alla sua bravura oppure alla fortuna, e viceversa. Chiunque abbia provato ad analizzare questa questione si è sicuramente trovato di fronte a due concetti: il lungo periodo e la varianza.

Entrambi i fattori servono a comprendere il ruolo della fortuna o della sfortuna nel poker, ma se per il lungo periodo non c'è bisogno di spiegazioni particolari dato che nel nome è presente la definizione (al massimo ci si potrebbe chiedere "quanto è lungo il lungo periodo?"), sulla varianza spesso le idee sono confuse e si assiste più volte all'utilizzo sbagliato di questo termine. Parlare, ad esempio, di "varianza negativa" non ha senso, perché la varianza è una variabile statistica sempre positiva che, per definizione di Wikipedia, "fornisce una misura della variabilità dei valori assunti dalla variabile, nello specifico di quanto essi si discostino quadraticamente rispettivamente dalla media aritmetica o dal valore atteso".

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In parole semplici, la varianza indica quanto un determinato valore si sta discostando dal suo valore atteso, ovvero dal valore corretto sul lungo periodo. Sappiamo tutti che il lancio di una moneta prevede il 50% di probabilità di uscita della "testa" e il 50% di probabilità di uscita della "croce". Eppure se lanciamo 10 volte una moneta è molto probabile che non otterremo 5 "testa" e 5 "croce". Questo perché la varianza ha sempre un impatto più o meno grande a meno che non si prenda in considerazione un modello che basato sull'infinito: anche lanciando un milione di volte una moneta, infatti, non avremo praticamente mai 500.000 "testa" e 500.000 "croce".

Più il periodo in considerazione è lungo (quindi che tende maggiormente a un ipotetico infinito) e più la varianza ha un impatto minore sul rendimento finale. Per questo motivo si sente spesso dire dai professionisti che l'unico modo per abbatterla è giocare più mani possibili: se giochiamo A-A vs K-K dieci volte il risultato finale è completamente in mano alla varianza, mentre se lo giochiamo un milione di volte il rendimento risulterà molto simile a quell'80-20 che conosciamo bene sulla carta.

In realtà giocare più mani possibile non è l'unico modo per abbattere la varianza. È sicuramente quello più generico e conosciuto, ma non l'unico, visto che all'interno dello stile di gioco di qualunque giocatore sono presenti fattori che determinano una maggiore o inferiore varianza. Quante volte abbiamo sentito dire che giocatori come Tom Dwan o Viktor Blom hanno un gioco "ad alta varianza"? In realtà significa semplicemente che il loro stile la incentiva attraverso una grande aggressività che costringe gli avversari a giocare tanti showdown preflop, circostanza nella quale la varianza la fa da padrona.

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A tal proposito, qualche anno fa, la nota professionista Vanessa Rousso utilizzò parole piuttosto interessanti per spiegare come abbattere la varianza nel poker. Visto che anche oggi si tratta di un argomento che molti giocatori non comprendono a fondo, abbiamo trascritto la sua spiegazione, che risulta utile sia a chi è alle prime armi e sia a coloro che conoscono bene questo gioco ma non sono mai andati a scavare in profondità sotto questo punto di vista.

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La fortuna nel poker può essere riconducibile a tante variabili, ma la più ovvia è la varianza. La varianza dice quanto il risultato che hai ottenuto è distante dal risultato atteso.

Ci sono tante cose che influenzano quanto spesso il tuo risultato sarà deviato rispetto a quello atteso. Imparare a padroneggiare quegli aspetti del tuo gioco e ad abbattere la varianza è ciò che ti rende un buon giocatore di poker.

Sono tre i fattori principali.

1. Controllare il piatto.

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Più giochi piatti grandi (specialmente gli all-in) e più sei in mano alla varianza. Questo perché:

a) induci gli altri giocatori a gamblare e a scoppiarti in spot in cui avresti guadagnato di più giocando post flop;
b) aumenti il numero effettivo di chips che perdi. Se giochi sempre piatti grandi, quel 20% di volte in cui perdi contro una pocket pair inferiore ti farà subire una perdita maggiore in termini di chips.

Fare pot-control significa controllare la varianza.

2. Impara a conoscere alla perfezione le percentuali.

Puoi darmi una combinazione qualsiasi di mani e ti so dire esattamente quali sono le percentuali di vittoria per ciascuna di esse. Conoscere queste percentuali influenza il mio modo di giocare e mi fa comprendere come abbattere la varianza (ad esempio evitando frequenti coinflip o situazioni marginali).

3. Cerca di giocare sempre in posizione.

C'è molta più varianza se devi agire per primo. Per questo motivo non devi mai voler giocare fuori posizione per la stessa somma di chips o soldi che giocheresti con la stessa mano in posizione. Giocare in posizione significa avere molte più informazioni quando devi prendere una decisione. Avere più informazioni in un gioco come il poker significa prendere decisioni più accurate, il che significa diminuire l'effetto della varianza.

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