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Alec Torelli: come prendere le decisioni ai primi livelli di un torneo turbo

Il decision making di un torneo di poker cambia di continuo, in base allo scenario che ci troviamo di fronte. Uno di questi riguarda la durata dei livelli, che in caso di MTT turbo sono notoriamente ridotti.
Sui suoi seguitissimi canali media (il blog ma anche il canale Youtube) Alec Torelli ha da qualche tempo inaugurato una interessante rubrica, intitolata #HelloAlec. Ognuno può inviargli una mano giocata, descrivendo il thinking process che ha seguito. Quindi, le mani vengono pubblicate sul canale Youtube con una voce elettronica che letteralmente "parla" per conto del follower, raccontando la mano ma anche ponendo eventuali dubbi. La mano più commentata viene in seguito analizzata dallo stesso Alec in un video settimanale dedicato.

torelli-hello

In questo caso Torelli prende in esame uno spot inviatole da una giocatrice di nome Katarina. La nostra amica riceve 7 7 sullo small blind in una delle primissime mani di un torneo turbo su PokerStars, 8,80$ con 12.000$ garantiti e uno stack di partenza di 3000 chips. Ecco allora che il giocatore sul bottone apre fino a 55 (bui ovviamente 10/20), e la nostra amica decide di 3-bettare fino a 140, ottenendo il fold del big blind e il call di original raiser.
Flop 7 k 3 e Katerina decide di checkare, limitandosi al call dopo la bet a 139 del suo avversario.
Il turn è un a e stavolta Katerina check/raisa a 560 la bet a 239 dell'avversario.
Il river è una q e, su un piatto da 1.698 fiches, Katerina esce puntando 1.069, lasciandosene dietro solo 1.032. L'avversario pusha per 2.151 totali e lei chiama, incassando il piatto grazie al suo set, mentre l'avversario aveva a 10.

Ed ecco l'analisi di Alec Torelli.

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"Trovarsi fuori posizione con una coppia media è una delle situazioni più scomode che esistano nel poker, poichè le possibilità che le cose vadano male sono davvero tante.

In questo Articolo:

PREFLOP

Qui abbiamo optato per una 3-bet, ok. Diciamo che io mixerei 3-bet e flat call. Non esiste una risposta assoluta perchè la decisione dipende da una serie di fattori come l'immagine, l'opponent e in questo caso, essendo noi sullo small blind, anche in base a che tipo di giocatore c'è sul big.

In genere inizio a prendere le decisioni chiedendomi "contro chi voglio giocare questa mano?" Se il bottone è un fish, tenderò a 3-bettarlo per cercare di giocarmi il colpo heads up contro lui. In questo caso, avere un significativo edge post flop bilancerebbe lo stare fuori posizione.

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Se invece il fish è il big blind, allora tenderò a flattare per farlo entrare nel colpo. In tal modo farò più soldi, specialmente se floppo un set. Non mi interessa giocare per set value qui, ma piuttosto cercare di creare un monster pot e possibilmente farle finire tutte dentro nel caso in cui io sia molto avanti al flop.

In questo caso non vale la pena complicarsi la vita con teoria dei giochi, bilanciamento dei range o altri concetti molto avanzati. Cerchiamo di mantenere le cose semplici, identificando ciò che vogliamo ottenere, quindi eseguiamo.

FLOP

Questo è uno di quegli spot in cui la c-bet è così frequente e attesa da rendere "fishoso" il tuo check-call. Dovresti chiederti "come giocherei qui se avessi aria?" La risposta è scontata: betteresti, perchè il flop è relativamente dry e ti permette di rappresentare facilmente AK. Il tuo range domina teoricamente quello di oppo, quindi questo è un'eccellente spot per bettare. E poichè starai bettando aria diverse volte, devi puntare anche con set per proteggere la tua parte di range "finta".

Inoltre, è facile che il tuo avversario lo capisca e non caschi nella trappola.

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Comunque, nel momento in cui decidi di checkare, il check-call è ok, poichè il tuo obiettivo è dare l'idea di un range più debole di quanto sia in realtà. Il miglior modo per vincere più soldi in questo spot è lasciare che il tuo avversario bluffi. E se ha una monster, betterà anche il turn al posto nostro.

TURN

Bingo. L'unico caso in cui l'asso non sia una carta favolosa per noi sarebbe quello in cui oppo ha qualcosa come KQ, nel caso in cui lui sicuramente checkerebbe dietro turn per potcontrollare.

L'asso è una grande carta perchè o ha migliorato la sua mano, oppure gli permette di continuare a bluffare. Dal suo punto di vista è improbabile che noi abbiamo un asso (molti dei nostri Ax punterebbero flop), così il nostro range qui potrebbe essere QQ-88. E se le cose stanno davvero così, è molto facile che provi a bluffarci ancora.

Quando punta mezzo piatto mi piace l'idea del check-raise: se check-calliamo ancora difficilmente proverà a bluffare anche river, quindi l'unico modo per prendere tanto valore è costruire il pot ora. Non vogliamo che lui paghi poco il suo draw da un lato giocandosi poi il river in posizione (che punterà se migliora e checkerà dietro se non migliora).

L'unica critica che faccio qui è alla size: se vogliamo dissimulare la forza della nostra mano dobbiamo farla grossa qui. Il nostro avversario chiamerà sia che miniraisiamo che se facciamo 3 volte la sua bet, quindi dobbiamo punirlo ora e tagliare al contempo le sue implied odds.

RIVER

Eccoci giunti a value town. Mi piace bettare qui, in genere cerco di fare la size più grossa che penso possa pagarmi. Farsi chiamare qui è molto importante, perchè la bet è una larga parte del nostro stack. Qui raramente andrei allin col rischio di farlo foldare. Preferisco di gran lunga garantirmi un call per mezzo piatto, anche perchè il valore monetario del mio stack non cambierà quasi per nulla neanche in caso di double up pieno, essendo ai primi livelli.

In questo caso, nel momento in cui lui shova devo sempre chiamare. L'unica combo che realisticamente ci batte è j 10. Se ce l'ha, pace. Piuttosto vedo molta gente overplayare AQ in questo spot. Diciamo che chiamerei sempre, anche se non proprio felicissimo. Alla fine aveva a 10, chissà cosa pensava di trovare..."

Ecco il video integrale dell'analisi di Alec Torelli

[youtube]https://youtu.be/QkkpqyuK7KU[/youtube]
"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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