Ancora dalla guida heads-up cash game realizzata da Teppo Salonen, scopriamo l’importanza della continuation bet al flop a seconda dei vari scenari possibili.
“Dopo avervi suggerito una strategia pre-flop che preveda di rilanciare o foldare da small blind, e considerando inoltre che molti dei vostri avversari utilizzeranno un approccio altrettanto aggressivo, di fondamentale importanza risulterà il saper gestire al flop diverse situazioni di continuation bet, a seconda di chi ha rilanciato pre-flop e in base alla vostra posizione e alle carte che avete.
Come forse già saprete, una c-bet consiste nel puntare anche sul flop dopo che si è stati gli ultimi a rilanciare pre-flop, e talvolta sarà fatta con una mano reale mentre in altre occasioni sarà soltanto un bluff per rappresentare un buon punteggio. E siccome la strategia pre-flop indicata in precedenza è quella del never-limp dal piccolo buio, vi troverete molto spesso nella situazione ideale per effettuare una continuaion bet.
Il contesto più semplice da descrivere è quando siete fuori posizione e non avete rilanciato pre-flop (avete cioè checkato da big blind oppure avete chiamato un raise). In tal caso, potrete checkare in sicurezza anche sul flop, a prescindere se avete hittato o missato il board. Di solito non vale la pena provare a bluffare l’altro da OOP quando non avete mostrato in precedenza alcuna forza. Con il check potete anche indurre l’altro a bluffarvi, con la possibilità di vincere grossi piatti quando partite davanti.
Dopo il check, potete chiamare una bet ragionevole (ossia fino alla size del piatto) e fare pot control con le mani del gruppo 4 o meglio, mentre dovreste check-raisare con quelle del gruppo 1. Ricordatevi che questo è un approccio al gioco abbastanza semplificato, e che i player più esperti analizzano attentamente la texture del board e si adattano all’avversario mixando la propria condotta al tavolo in diversi modi. Tuttavia, se vi limitate a seguire quanto indicato vi troverete spesso ad agire in maniera corretta.
Tenete inoltre presente che per chiamare con le drawing hands non avete bisogno che le pot e le implied odds siano esattamente quelle richieste, perchè la vostra azione fa parte di una strategia semi-ottimale. Naturalmente, consideriamo che le size delle bet siano standard, ossia variabili tra half pot e la misura intera del piatto. Nel caso dovessero essere più alte, occorrerrebbero allora ulteriori aggiustamenti, ma il punto fondamentale è che la maggior parte delle puntate degli altri giocatori non vi daranno le giuste odds per callare, ma voi dovrete talvolta farlo ugualmente così da mantenere bilanciata la vostra strategia non rivelando troppe informazioni sulla vostra mano.
Se infatti abbandonate sempre o troppo spesso, l’altro potrà avere su di voi una read più accurata e sfruttare di conseguenza le informazioni aggiuntive per outplayarvi più avanti nella mano. Tutto ciò vi costerà più soldi di quanti ne avreste spesso inseguendo un draw senze le corrette odds.” (continua)
Traduzione a cura di Emiliano “nimitz” Cocco