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Ben Keeline: da broke a Uber alla vittoria del Colossus con una sola chip

Era quasi scontato che il Colossus ci avrebbe regalato delle storie incredibili. D'altronde parliamo di un torneo dal buy-in di 565$ che garantiva un milione di dollari al vincitore, ovvero più di 1.700 volte l'investimento iniziale. Era anche già previsto prima dello start che il vincitore avrebbe dovuto superare oltre 21.000 avversari, altra circostanza che ha dell'epico. La storia del neo campione Ben Keeline, però, va oltre ad ogni immaginazione, come ha raccontato lui stesso ai microfoni di WSOP.com.

La sua storia pokeristica inizia come quella di molti altri aspiranti poker pro, con diversi piccoli risultati ottenuti nei circuiti minori statunitensi. Nel 2015, però, arriva il primo grande colpo con la seconda posizione nel WSOP Circuit di Choctaw per 218.762$. In realtà questo bel piazzamento serve soltanto a recuperare parte dei buy-in spesi nei precedenti tornei. Ben continua a giocare senza ottenere alcun risultati di rilievo e all'inizio del 2016 è completamente al verde.

Lo ammette lui stesso al sito delle WSOP, utilizzando un termine quanto mai esaustivo: "flat broke". A 29 anni il suo sogno di diventare un giocatore professionista sembra essersi completamente infranto, le bollette si accumulano e non può fare altro che dire addio al mondo del poker per qualche tempo, per cercarsi un lavoro e ripartire. Ciò che più amava della prospettiva di vivere con il gioco era la libertà di poter gestire il suo tempo come meglio voleva, per questo motivo Benjamin decide di tentare una carriera con l'app Uber, diventando un autista privato in Colorado.

La sua nuova vita va per il meglio e soldi iniziavano a entrare con grande costanza. Grazie a questi riesce a pagare tutte le bollette accumulate e a rimettersi in carreggiata. Più di tutto, però, riesce a mantenere la sua indipendenza, avendo la possibilità di lavorare senza degli orari prestabiliti. Per questo motivo, con l'inizio delle WSOP 2016 e una ritrovata stabilità finanziaria, Keeline decide di riprovarci con il poker, questa volta con una mentalità differente: il sogno di diventare pro è accantonato, ma perché non tentare la sorte in un torneo dal buy-in contenuto come il Colossus?

Si presenta a Las Vegas con 1.130$, esattamente due entries per il Colossus. Più di quello non ha intenzione di investire. Il primo tentativo va male: dopo poche mani trova l'eliminazione. Ci riprova il giorno successivo e la situazione non sembra migliorare, perché sul finire di giornata subisce una tremenda bad beat che gli lascia un'unica chip nello stack, precisamente del valore di 500. I blinds erano 1.500/3.000, pertanto Keeline, in quel momento, aveva uno stack pari a 1/6 di grande buio. Una situazione che nella stragrande maggioranza dei casi è irrecuperabile, ma non nel suo caso: una serie interminabile di double-up lo rimette in piena corsa.

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Il resto è storia: Benjamin si presenta al tavolo finale da chipleader e vince il torneo. Così il ragazzo che solo pochi mesi prima era completamente broke si è ritrovato con un premio da un milione di dollari in tasca. Subito dopo il successo, Keeline dichiara in lacrime a WSOP.com: "Sono euforico. Non riesco ancora a comprendere cosa significa, non sono solo i soldi, ma anche il braccialetto. Questo è qualcosa che non avrei mai immaginato potesse accadere anche solo pochi giorni fa. Certo, sapevo che sarebbe potuto succedere e che avrei avuto le mie possibilità se avessi giocato bene, ma come tutto questo è successo... è più di quanto io possa esprimere al momento. Ci vorrà del tempo per abituarmi a tutto questo".

Il sogno infranto di diventare professionista, la difficilissima situazione finanziaria, la rinascita come Uber-driver e poi il Colossus, vinto dopo essere rimasto con una sola chip. La storia di Ben Keeline sembra davvero la sceneggiatura di un film, ma non è la prima volta che succede quando c'è di mezzo il poker.

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