Con l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione, è logico attendersi un mutamento politico e strategico delle autorità europee riguardo alla politica di settore del gioco online. La posizione di Malta, in teoria, potrebbe essere indebolita, dopo aver perso un alleato fondamentale. E' molto probabile che nei prossimi anni la Commissione Europea ed i singoli stati membri scelgano, in maniera irreversibile, il modello imposto da Italia, Francia e Spagna (mercati regolamentati con liquidità chiusa).
Malta però è pronta a cogliere altre opportunità: prima di tutto avrà meno concorrenti scomodi (Gibilterra e Isola di Man su tutti) e potrà diventare una piattaforma sempre più affidabile per i servizi. La linea dell'attuale Governo laburista è quella di diventare una sorta di geteway commerciale della Gran Bretagna in Europa, visto che l'isola è membro permanente del Commonwealth.

Il primo ministro Joseph Muscat ha escluso inoltre un referendum sull’ uscita dall’UE (“non permetterò al mio paese di suicidarsi”) ma anche rifiutato il concetto di un' Europa federale. Le scelte di politica interna dovranno essere prese sull'isola e non da Bruxelles.
Malta insomma rischia di diventare sempre di più capitale dell’e-gaming in Europa (lo è già ma rafforzerà la sua posizione), nonostante un prevedibile indebolimento nella politica dell’Unione orientata verso l'istituzione dei mercati regolamentati.
E’ molto probabile che il core business - come anticipato - dell’isola si trasformerà, vi sarà un probabile cambiamento: da offerta di gioco diretta ai servizi per le gaming company (come in parte lo è già). Non a caso le autorità governative dal 2014 stanno investendo in nuove strutture.
Questa settimana Maltese Gaming Authority (MGA, precedentemente LGA) ha presentato i dati per il 2015. Le revenues per il Governo derivanti dal gioco online e land based sono cresciute del 4,9%. Un dato importante considerando che proprio dall'anno scorso i siti di gioco "maltesi" non possono più proporre action ai residenti britannici (di fatto è stato perso il principale mercato europeo) e le inchieste che hanno riguardato BetUniq e Enet Group hanno paralizzato l'offerta in Italia.
In meno di un anno Malta ha perso quasi del tutto i suoi due mercati principali (ma rimane molto forte in quelli scandinavi).
Il numero delle licenze però è aumentato (anche grazie ad uno snellimento e semplificazione nella procedura di assegnazione, nonostante i controlli siano molto più rigidi).
Tutto questo grazie soprattutto al rafforzamento delle infrastrutture ICT. Inoltre è stata creata Gaming Malta Foundation (che rafforzerà la lobby maltese del gioco) e un nuovo comitato di supervisione per offrire maggiori tutele al mercato.
Il fatturato complessivo registrato da MGA è stato di 60,9 milioni di euro, nel 2014 furono 58,4 milioni. Un incremento di circa 2,5 milioni di entrate (+4,3%). Le entrate fiscali sono state pari a 55,8 milioni di euro rispetto ai 53,2 milioni dell'anno precedente (+4,9%).

Il settore del gioco ha garantito un contributo diretto al PIL del paese per l'8,2% ma l'indotto indiretto è molto più ampio per l'economia della piccola isola del Mediterraneo (i maltesi sono circa 400.000 e vi sono molti stranieri, con 40.000 italiani registrati ufficialmente).
L'apertura del nuovo Casinò Malta a San Julien (si tratta della quarta sala da gioco attiva) e le due tappe dell'EPT a Portomaso hanno favorito il settore terrestre che è cresciuto del 3% con entrate lorde per 78,1 milioni di euro. I casinò dell'isola hanno raccolto 333,1 milioni di euro con vincite totali pari a 255 milioni.
Joseph Cuschieri, presidente esecutivo di Malta Gaming Authority commenta con cautela lo storico evento (Brexit): "è troppo presto per poter capire quale sarà l'impatto di questa decisione sull'industria del gioco. Ci sono ancora molte incertezze perché nessuno lo aveva previsto. In tutti i casi, l'incertezza potrebbe avere un'influenza importante sui gettiti fiscali, sui movimenti di denaro e sulla circolazione di persone e lavoratori delle gaming company rispetto al libero accesso al mercato UK che è già fortemente limitato dalla richiesta delle licenze nazionali. Il Regno Unito è un importante gaming market e ci saranno vincitori e vinti ma al momento è impossibile fare previsioni".
Ma il Governo vede in Brexit nuove opportunità anche se le incertezze non possono che spaventare tutti. Una cosa è certa: da una parte Malta perde un alleato strategico politico all'interno dell'Unione ma dall'altro vede indebolirsi uno dei principali concorrenti diretti (Gibilterra). Solo il tempo potrà darci chi saranno i vincitori ed i vinti.
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