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Carboni: “la liquidità internazionale? Ci sarà ma dipende da Francia e Spagna”

Il tema della liquidità internazionale come possibile chance di rilancio e crescita del poker online italiano, è senza dubbio un tema caldo e dibattuto. In questi ultimi giorni ha fatto il giro del mondo (sui principali portali internazionali) l’idea di una svolta da parte italiana, con nuovi poteri specifici ad ADM (Agenzie Dogane Monopoli, la vecchia AAMS).

In realtà, non ci sono grosse novità su questo fronte perché il nuovo decreto delegato va solo a confermare i poteri conferiti ai Monopoli nella legge “per gli adeguamenti degli obblighi comunitari” del 2009.

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Giovanni Carboni, fondatore di EGLA, European Gambling Lawyers and Advisors.

Il problema della liquidità internazionale non riguarda l’Italia (unico paese già predisposto da un punto di vista normativo) ma il focus e l’attenzione è spostata più sulla Francia e sulla Spagna. A Parigi è necessaria prima una modifica legislativa che vuol dire un assenso della politica al progetto. Il consenso politico in Francia è tutt’altro che scontato, vi sono semmai partiti (vedi i socialisti) che non vedono di buon occhio l’online.

Ma abbiamo voluto chiarire la questione, con uno dei massimi esperti in materia, Giovanni Carboni, fondatore di EGLA, European Gambling Lawyers and Advisors.

Le novità legislative possono rafforzare il ruolo di ADM?

Il decreto delegato, sempreché veda la luce in questa forma, prevede che l'intera normativa dei giochi venga risistemata e riscritta. Ma il decreto non modifica certo la ripartizione delle competenze tra il livello politico e il livello amministrativo, cioè l'ADM, anzi si dovrebbe ricordare che questa operazione legislativa ha tra le sue premesse anche la presunzione di un eccesso di delega esercitato nel passato da parte della politica nei confronti dell'amministrazione.

A prescindere dagli aspetti formali, di fatto cambia qualcosa negli equilibri delle competenze e dei poteri? ADM non aveva già poteri specifici sulla liquidità?

Il decreto infatti riafferma, anzi semplicemente applica, lo schema che attribuisce natura di disposizioni politiche secondarie, cioè firmate dal Ministro ancorché su proposta di ADM, alle disposizioni di livello regolamentare. Le attribuzioni all'ADM dell'articolo 2, comma 5, che interpretano in modo relativamente ampio le competenze amministrative sono il copia-incolla di quanto previsto all'articolo 24, comma 12, della legge 88 del 2009, cioè la cosiddetta legge “comunitaria”, ancorché lì riferite al solo gioco online. Il copia-incolla del resto è adottato massicciamente nello schema di decreto.

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C’è chi ha interpretato queste novità come una possibile delega alla liquidità internazionale. Non sembra una forzatura? Il suo pensiero sul tema?

È eccessivo interporetarle come un mandato della politica ad AAMS per la liquidità internazionale. A decorrere dal draft del 26 maggio è stata inserita nel decreto delegato la disposizione che dà facoltà all’Agenzia di organizzare giochi con le amministrazioni di altri Stati. Questa aggiunta è stata ottenuta dall’interno dell’Agenzia per facilitare l’introduzione della liquidità allargata per il poker e non solo. Ma da qui a dire che il decreto delegato rappresenta la svolta per il lancio della liquidità internazionale e che l’Italia così promuove attivamente misure per il rilancio del poker ce ne passa. Premesso che la disposizione non era strettamente necessaria, tanto e vero che già abbiamo liquidità condivisa nei giochi a totalizzatore e nell’ippica, gli obiettivi sui quali è concentrata l’attenzione dei policy maker del decreto delegato, a livello politico e non solo, sono ben altri, non certo le sorti del poker.

Quindi è pessimista riguardo al progetto condiviso tra più paesi nel poker online?

Sono convinto che la liquidità allargata ci sarà, anche se certo non per l’impulso di una leadership italiana voluta dal decreto delegato. È piuttosto necessario che anche in altri Paesi europei, Francia e Spagna in particolare, maturino le condizioni politiche e normative per questo progetto. Dopodiché i tecnici delle amministrazioni si metteranno al tavolo per definire le modalità. E l’Italia farà la sua parte, sempreché non scoppi improvvisamente qualche isterica crisi di rigetto contro il gioco, che ritengo fortunatamente meno probabile nel futuro, rispetto a quanto abbiamo visto nel recente passato.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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