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Clamoroso: AGCC sotto inchiesta per revoca Full Tilt Poker

alderney-agccDa inquisitrice ad inquisita, è il destino dell’Alderney Gambling Control Commission (AGCC) rea di aver revocato la licenza di Full Tilt Poker, seguendo però procedure non standard o per meglio dire errate. Il fatto che sia stata creata una commissione d’inchiesta indipendente che dovrà sindacare sull’operato dell’ente regolatore britannico, getta un’ombra di forti sospetti sull’intera vicenda.

D’altronde, a 24 ore dal primo accordo con Tapie (con una lettera d’intenti già firmata), l’AGCC, nonostante gli scongiuri di Ifrah e degli altri legali della red room, aveva revocato la licenza in modo definitivo, dopo aver aspettato mesi. Il giorno dopo, lo stesso manager francese aveva dichiarato con un comunicato di essere intenzionato ad acquistare il gruppo, nonostante l’AGCC.

Da quel momento è venuto più di un dubbio sull’intera operazione: la tempistica era a dir poco sospetta. L’irruzione di Tapie, nonostante la revoca frettolosa della Gambling Commission, ha guastato il piano di qualche mente oscura? Il Governo locale vuol vederci chiaro e il particolare fa sorgere più di una domanda: perché istituire una Commissione d’inchiesta quando Full Tilt Poker sembra uscita (o quasi) dalla bufera?

Nella giornata di ieri, l’AGCC ha così annunciato che vi sarà un organo indipendente di revisione, esterno, presieduto da Peter Dean (ex presidente della Gambling Commission britannica, che avrà il compito di revisionare l’intera procedura di revoca.

“Non appena ci siamo accorti che ci sono state delle possibili irregolarità in relazione all’integrità operativa di AGCC, abbiamo agito per adempiere a tutti gli obblighi di legge, nella massima trasparenza” ha dichiarato il direttore esecutivo dell’ente regolatore di Alderney, André Wilsenach.

Chi ci segue da mesi, sa che siamo stati sempre molto critici nei confronti dei comportamenti della Commissione nella gestione della crisi della room irlandese e questa inchiesta conferma quantomeno i nostri dubbi.

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“Riteniamo di aver agito correttamente – afferma il direttore – ma in merito alle nostre valutazioni interne e alle inevitabili domande che sono state sollevate da terzi, la Commissione ha deciso che è nel migliore interesse dei giocatori, dei titolari delle licenze e dell’AGCC stesso, un riesame indipendente, rendendo pubblico il risultato”.

André Wilsenach ha poi spiegato quale sarà il ruolo di Peter Dean: “ha molti anni di esperienza come presidente della Gambling Commission britannica e spetta a lui il compito di rivedere completamente le azioni di AGCC nei confronti dell’applicazione del protocollo di Full Tilt Poker”. Dean dovrà pubblicare il responso dell’inchiesta entro marzo 2012.

Risulta però un fatto inconsueto che sia scattata l’inchiesta proprio nella settimana cruciale della trattativa, con il possibile annuncio del passaggio di consegne ufficiale nelle mani di Bernard Tapie e dei suoi soci statunitensi. Con ogni probabilità la red room ritornerà online proprio con una licenza di AGCC. Una cosa è certa: il vento sembra decisamente cambiato e l’inchiesta potrebbe costare caro alla Commissione che rischia di uscire dalla White List di Londra. Non è un caso che a condurre l’inchiesta sia proprio Dean.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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