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De Nicola: ‘bisogna tornare al concetto di poker sportivo’

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Il tournament director Raffaele Maria De Nicola analizza lo stato di salute del poker live italiano ed europeo, facendo anche un bilancio sulla tappa del Russian Poker Tour di Kiev che l’ha visto tra i protagonisti.

Con l’esperienza del RPT come direttore ed organizzatore, hai voluto dare un segnale? Il live europeo si sta muovendo verso location con maggiori disponibilità economiche? Il futuro è sempre più verso est?

I russi hanno una disponibilità maggiore rispetto ai nostri players: giocano con la stessa frequenza degli italiani ma partecipano ad eventi con buy-in leggermente più alti. Sono due mercati diversi. In tutti i casi il Russian Poker Tour vuole promuovere il proprio brand in Europa ed in particolare nel nostro paese.

In che direzione deve muoversi secondo te il live in Italia?
Si cercano di sviluppare numeri invece di servizi per i giocatori. Purtroppo le location e le strutture italiane hanno delle carenze evidenti, soprattutto a livello logistico. Sono un grosso freno. Pensa solamente al fatto che i quattro casinò sono tutti al Nord e per i players del centro sud è un grosso svantaggio: diventa più difficoltoso e dispendioso partecipare al circuito.

E’ necessario ripartire dalla base per rilanciare il movimento in Italia? Come la vedi una collaborazione con i circoli?
i giocatori non mancano, il mercato c'è e i numeri dell'online parlano chiaro, la situazione però è di incertezza: in alcune regioni si gioca ed in altre non è permesso. Se ci fossero realtà locali che lavorassero in sintonia per l’organizzazione dei grossi eventi, cambierebbero i numeri. Sono certo di questo.

Tu lavori molto all’estero come direttore di tornei e non solo. Qual è il trend in Europa degli eventi con buy-in bassi?
Fanno numeri incredibili. Mi è capitato, di recente, di collaborare in Irlanda per la fornitura del nostro  software KHoldem: un torneo da 300 dollari ha fatto 1.400 iscritti. Là è la normalità. In Italia andrebbe rivisto qualcosa nella comunicazione per la promozione dell’offerta low cost.

Come vorresti il poker nei prossimi anni?
Queste mode – e mi ci metto anche io tra i responsabili – di offrire eventi con la possibilità di rientrare, snaturano il formato del torneo. Dobbiamo fare tutti un passo indietro e tornare a valorizzare il concetto di poker sportivo. I partecipanti devono partire tutti alla pari, con le medesime chance di vittoria.

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Quale futuro per il poker italiano online e live?
Online il mercato è stabile, stiamo assistendo ad un assestamento naturale dopo la sbornia iniziale del cash game. In tutti i casi l’apertura alla liquidità internazionale è un passo obbligato per i prossimi anni. Nel live la regolamentazione è necessaria: non ha più senso continuare in questo modo, nell’incertezza.

Ritornando al Russian Poker Tour, conclusa la tappa di Kiev come direttore del torneo, quali sono state le tue impressioni?
Sicuramente nelle intenzioni dell’organizzazione, pienamente realizzate, c’era quello di organizzare un evento per tutti i livelli di giocatori: dagli amatori (ai quali erano diretti i numerosi freerolI e side events dal basso buy-in per vincere i ticket del Main), ai giocatori professionisti. Questa offerta di gioco ha consentito il sold out ogni sera, contribuendo a creare all’interno delle sale del Rus Hotel, un’atmosfera spensierata seppure competitiva.

Kiev ti ha visto tra gli organizzatori anche dell’ESPT.
Si, è stata in linea con questa filosofia, la scelta di eleggere Kiev come sede di una tappa dell’ESPT, un evento caratterizzato da un’altissima visibilità e un montepremi garantito elevato a fronte di un un buy-in modesto. Per lo stesso obiettivo, si sono tenuti in contemporanea in altrettante location sparse in Europa, tornei per la qualificazione alla finale che si svolgerà a Malta a fine febbraio, generando un montepremi che ha ben oltre superato il garantito previsto di 300.000 euro.

denicola-staff-russian-poker-tourNell'immagine, Raffaele De Nicola direttore del Russian Poker Tour, con il suo staff durante la tappa di Kiev.

E’ stato un vero e proprio festival del poker per oltre una settimana in Ucraina.
Le numerose proposte di gioco innovative, quali il Chinese Poker Championship e il Mix Max, hanno registrato un grande interesse e una elevata partecipazione. Il Chinese Poker Championship ha visto ai nastri di partenza 44 iscritti per un totale 11 tavoli aperti. Il torneo è terminato dopo oltre 15 ore di gioco senza interruzione. Nella sua modalità open face, è stato un evento interessante e altamente tecnico.

I giocatori sono stati al centro del progetto, almeno questa era l’impressione.
Si, quello che più è risaltato all’attenzione di tutti è stata la cura e le attenzioni riservate ai giocatori e la minuziosa organizzazione degli eventi a latere dei tornei. Tutti i giocatori hanno usufruito di un premuroso ed efficiente servizio ai tavoli; sono stati organizzati numerosi party e feste in discoteche e locali. Ogni situazione è stata sempre improntata al comfort del giocatore con particolare attenzione agli ospiti stranieri. Lo staff, inoltre, non si è risparmiato nell’offrire un  servizio cortese e professionale. E’ stata una settimana di grande poker e di intense emozioni“.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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