Come vi avevano anticipato, è stato siglato un accordo tra il gruppo di Bernard Tapie ed il Distretto Sud di New York del Dipartimento di Giustizia (Doj), in vista del rimborso di tutti i players e della proposta di acquisto di Full Tilt Poker. Il manager francese si è assunto, dinanzi ai procuratori di Manhattan, la responsabilità di restituire i fondi ai giocatori di tutto il mondo.
Il Doj dovrebbe invece rimborsare i clienti statunitensi (creando un fondo ad hoc) ma per i dettagli è ancora prematuro parlarne: alcuni aspetti sono ancora in via di definizione.
A ufficializzare l’accordo tra il Doj e Tapie, ci ha pensato l’amministratore delegato Ray Bitar che ha inviato una lettera a tutti gli azionisti. Il destino di Full Tilt Poker è ora in mano ai soci che saranno chiamati a ratificare la proposta del finanziere transalpino, forte dell’assenso dei procuratori statunitensi. La maggioranza richiesta in consiglio è di due terzi delle quote.
Una volta che i soci di Tiltware daranno il via libera, Tapie inizierà a rimborsare i players e avvierà tutte le operazioni necessarie per ripristinare il sito online.
Fonti di Assopoker rivelano che i manager ed i legali della red room hanno – in verità – già sondato il terreno e stanno lavorando per un’ipotetica riattivazione a dicembre ma l’ipotesi più realistica, azzardata nella sede di Dublino, è per la seconda metà di gennaio. Ma dipenderà dalla volontà dagli azionisti e soprattutto dall’atteggiamento dell’Alderney Gambling Control Commission (AGCC).
Sull’isola britannica sono posizionati tutti i server del gruppo ed inoltre vi è ancora una licenza sospesa che potrebbe permettere a Full Tilt Poker di ritornare in rete, bruciando i tempi. Sembra però forte l’ipotesi che Tapie chieda una nuova concessione. Ecco la lettera che Ray Bitar ha inviato a tutti gli azionisti di Full Tilt Poker:
"Cari soci,
sono lieto di annunciare che nella giornata di oggi i(martedì 1 novembre, ndr) l Dipartimento di Giustizia (Doj) e il Gruppo Bernard Tapie hanno raggiunto un accordo di principio per l’acquisizione delle società che costituiscono Full Tilt Poker.
Da quanto appreso, l’intesa prevede che, in cambio di un concordato in sede giuridica, il Gruppo Bernard Tapie si impegna al pagamento dei fondi dei giocatori. Il Doj rimborserà i giocatori degli Stati Uniti per poi risolvere il contenzioso in essere con le società che comprendono Full Tilt Poker. Al di là di queste condizioni restano ancora poco chiari i tempi e le dinamiche per il rimborso dei giocatori.
Con il consenso del Doj in mano, il Gruppo Bernard Tapie può procedere per finalizzare un accordo di acquisizione delle aziende e delle attività che compongono FTP.
Tale accordo sarà molto probabilmente indirizzato a portare le Vostre azioni o i Vostri interessi nelle società subentrante. Una volta ricevuta la proposta, sarà necessario coordinarsi con i nostri avvocati per garantire i termini dell’accordo proposto da condividere e votare con i soci”.
Gli azionisti di Tiltware si trovano con le spalle al muro. Per loro l'alternativa è solo una: accettare le condizioni imposte da Tapie e dal Dipartimento di Giustizia (con il rimborso di tutti i clienti) oppure dichiarare il fallimento del gruppo.
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