Chi pensa al gioco online come un business in lento declino si sbaglia di grosso: una ricerca sull'e-gaming real money mondiale, condotta da H2 Gambling Capital, ha svelato che nel 2012 i mercati regolamentati hanno generato revenues lorde per 30 miliardi di dollari, escludendo dal conto le lotterie e i giochi d'abilità basic. A sorprendere sono le previsioni di crescita per i prossimi tre anni, considerando l’uso oramai sempre più diffuso delle nuove tecnologie (pensiamo ad esempio agli smartphone) che facilitano l’acceso al gioco remoto.
L'Europa e il Regno Unito rappresentano i 54% di questo colossale business. Le nuove leggi in Nevada e New Jersey saranno una spinta anche per il mercato statunitense che, entro il 2017, potrebbe generare revenues per 7,4 miliardi di dollari e rappresentare il 30% del mercato globale.
Se al momento il gambling real money vale 30 miliardi, H2 Gambling Capital prevede per il 2015, il superamento della soglia dei 40 miliardi, rendendolo uno dei settori più redditizi e in rapida espansione dell'intera economia.
Un business non solo per le sale da gioco ma anche per gli sviluppatori dei giochi online real money che riescono ad incassare royalties fino al 15% (la soglia è dal 7% al 15% per la precisione): un guadagno 30-40 volte superiore a chi crea giochi social e play for fun. C'è di più: gli ideatori dei giochi che riescono anche a commercializzarli, possono incassare commissioni di affiliazione pari al 25%-30% degli utili generati dai giocatori.