Nel gennaio del 2010, quando Full Tilt Poker introdusse il “Rush Poker”, diede vita – in maniera consapevole – ad una rivoluzione (silente) ancora in corso, i cui benefici potrebbero ridare un inatteso slancio all’industria del poker online mondiale: se la liquidità ed il traffico sono diminuiti del 16% negli ultimi 12 mesi, è lecito immaginare una crescita verticale della curva dei ricavi nel 2013 e, negli anni successivi, potrebbe allargarsi anche il numero di appassionati, attratti da un format più divertente.
Basta riflettere sui numeri per capire: sulla red room il numero di mani giocate nel cash game aumentò nel breve periodo del 50%-60%, con un conseguente implementazione del rake fino al 40%. Quasi il 33% dei cash players del sito giocava in modalità veloce.
Gli avvocati di Full Tilt Poker riuscirono ad essere molto convincenti nel proteggere le innovazioni sviluppate a Dublino, con minacce legali - tutt’altro che velate - nei confronti di una concorrenza da sempre estremamente interessata alla novità tecnologica.
Con lo scandalo conseguente al black friday venne svelato al mondo il bluff firmato da Chris Ferguson e Howard Lederer ed è crollato - di conseguenza - il muro di timori e paure alimentate nei mesi precedenti da Tilt, spalancando nel 2011 le porte alle software house, dedite a sviluppare prodotti molto simili all’innovativo software, cambiando solo qualche algoritmo. Ed il boom è appena iniziato, con tutti i competitor oramai attrezzati: dai network di iPoker, Enet, Microgaming etc, alle rooms più prestigiose. E grazie alla circolare di AAMS, presto il poker veloce sarà anche una realtà italiana.
Nel marzo del 2012 PokerStars.com ha lanciato lo Zoom Poker che ha conquistato il 25% dei propri regulars. Secondo gli analisti di PokerScout “ogni ‘Zoom player’ produce un rake equivalente a tre giocatori di cash game. Il traffico di PokerStars è aumentato quasi del 50% e il dettaglio potrebbe giustificare la perdita di action da parte dei principali concorrenti”.
Non a caso gli amministratori di Bwin-Party hanno giustificato il sensibile calo di PartyPoker.com nel secondo trimestre del 2012, proprio per la scomoda concorrenza dello Zoom Poker (fonte: relazione trimestrale agli azionisti).
PartyPoker.com è corsa ai ripari e questa settimana ha lanciato il suo ‘FastForward’, in fase sperimentale, con la possibilità di giocare – in un primo momento - solo ai microliminiti 0,02$/0,04$ e 0,25$/0,50$ No Limit Hold’em. I primi dati solo ancora preliminari e vanno presi con il beneficio di inventario ma sembra che la nuova versione sia riuscita a conquistare dall’8% al 9% dei clienti, con un incremento del rake variabile dal 3% al 10%; siamo solo in una fase di beta testing ed è lecito attendersi un deciso incremento.
Il poker veloce non è la moda del momento ma qualcosa di più duraturo. E’ il pensiero di un guru del poker online come Lee Jones, manager e azionista di PokerStars.com: “il beta test è durato da marzo ad aprile e ci ha sorpreso con 300 milioni di mani distribuite. E’ un business a lungo raggio, non si può più parlare di moda passeggera”. La versione completa dello Zoom Poker è stata lanciata il 15 maggio: “la reazione – assicura Jones – è stata più forte di quanto ci aspettassimo, non pensavamo ad un successo del genere”.
Per Hildebrand, fondatore di InstaDeal Poker, è sulla stessa lunghezza d’onda: “Ai giocatori vengono distribuite all’ora il quintuplo delle mani rispetto al poker tradizionale online, la versione è molto più divertente. Sono convinto che sarà il futuro ed un modello di business vincente”.
Speciale 'Poker veloce' – fine prima parte - continua