Dopo mesi di attesa, Phil Ivey lancia la sua prima applicazione su Facebook per far giocare i propri utenti sul noto social network. Dopo aver aperto il noto sito di coaching, il re del poker inizia a proporre un'offerta più completa e mette alla prova le skill degli appassionati.
C'è però un equivoco da chiarire: IveyPoker sta proponendo solo gioco free money? Questo equivoco, a dire il vero, non riguarda solo l'iniziativa del player statunitense ma tutti i social games che gravitano su Facebook e sulle altre piattaforme.
La lobby di IveyPoker offre tavoli di cash game, sit and go e MTT. L'utente riceve 3.500 chips gratis, ma può anche comprare chips real money: 15.000 gettoni sono in vendita per 19.99$ ed è possibile acquistare 150 milioni al costo di 99,99$. Per i giocatori americani si tratta di una chiara violazione della normativa federale UIGEA? I dubbi rimangono. Ci sono anche pacchetti in vendita per i corsi di coaching con gli esclusivi istruttori di IveyPoker.
Il problema principale dei social games riguarda la mancanza di controllo e di regolamentazione perché i siti e le applicazioni operano senza licenza di gioco ma, nella maggior parte dei casi, vendono chips real money come dei veri e propri casinò.
Per questo motivo, la Gambling Commission britannica stava già pensando di regolamentare il mercato con disciplina e licenze ad hoc ma al momento il disegno di legge è in stand-by. Lo stesso problema dovrebbe essere condiviso dagli altri enti regolatori europei per tutelare i giocatori play for fun.