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Ivey lancia la sua app su Facebook ma il gioco è free?

Dopo mesi di attesa, Phil Ivey lancia la sua prima applicazione su Facebook per far giocare i propri utenti sul noto social network. Dopo aver aperto il noto sito di coaching, il re del poker inizia a proporre un'offerta più completa e mette alla prova le skill degli appassionati.

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C'è però un equivoco da chiarire: IveyPoker sta proponendo  solo gioco free money? Questo equivoco, a dire il vero, non riguarda solo l'iniziativa del player statunitense ma tutti i social games che gravitano su Facebook e sulle altre piattaforme.

La lobby di IveyPoker offre tavoli di cash game, sit and go e MTT. L'utente riceve 3.500 chips gratis, ma può anche comprare chips real money: 15.000 gettoni sono in vendita per 19.99$ ed è possibile acquistare 150 milioni al costo di 99,99$. Per i giocatori americani si tratta di una chiara violazione della normativa federale UIGEA? I dubbi rimangono. Ci sono anche pacchetti in vendita per i corsi di coaching con gli esclusivi istruttori di IveyPoker.

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Il problema principale dei social games riguarda la mancanza di controllo e di regolamentazione perché i siti e le applicazioni operano senza licenza di gioco ma, nella maggior parte dei casi, vendono chips real money come dei veri e propri casinò.

Per questo motivo, la Gambling Commission britannica stava già pensando di regolamentare il mercato con disciplina e licenze ad hoc ma al momento il disegno di legge è in stand-by. Lo stesso problema dovrebbe essere condiviso dagli altri enti regolatori europei per tutelare i giocatori play for fun.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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