Un altro paese europeo è prossimo a regolamentare il mercato interno del gioco online: si tratta del Portogallo dopo che il Parlamento ha votato a favore del disegno legge proposto dal Governo. E' senza dubbio una vittoria "politica" della tanto temuta Troika (Commissione UE, BCE e Fondo Monetario) che aveva esortato l'Esecutivo lusitano ad incrementare le entrate fiscali nel settore del gambling. Sconfitta su tutta la linea la lobby dei casinò locali.
La legge approvata, prima di entrare in vigore, dovrà essere presentata in Commissione Europea, per la notifica a tutti gli stati membri (che avranno 3 mesi di tempo per presentare note scritte e osservazioni).
Il Parlamento ha approvato il disegno legge che prevede una novità importante: il mercato sarà aperto alla concorrenza estera. Le società di e-gaming europee potranno chiedere il rilascio di una licenza.
Non è però ancora chiaro se la società monopolista statale (Santa Casa da Misericordia de Lisboa) godrà di un regime fiscale più favorevole. In tal senso, la RGA (Remote Gambling Association) ha già presentato forti critiche al riguardo.
Le aliquote fiscali variano dal 15% al 30%, a seconda dei giochi proposti. E il Portogallo potrebbe essere un valido alleato per l'Italia, per creare una piattaforma europea di liquidità condivisa nel poker online, insieme alla Spagna, dopo che il parlamento francese ha bocciato tale ipotesi. I rappresentanti del governo lusitano hanno già partecipato a diverse riunione con gli enti regolatori europei, anche nell'ultimo meeting di Roma.
Il Portogallo ha una liquidità ristretta e se non studierà a breve una soluzione di ampio respiro internazionale, rischia di proporre un prodotto poco attrattivo per i propri giocatori nel poker online e nel betting exchange.