PokerStars rischia seriamente di rimanere fuori dal mercato legale statunitense del poker online: l'Alta Corte di Atlantic City ha riconosciuto all'Atlantic Club Casinò di poter interrompere la proposta di accordo con Stars. Come noto, la prima room mondiale, doveva perfezionare il contratto di acquisto un mese fa, versando 15 milioni di dollari.
Al momento, secondo quanto riporta la stampa statunitense, ne sarebbero stati versati 11. E la proprietà del casinò ne pretende altri 4.
Ma il punto è un altro: l'Atlantic Club ha rivendicato il diritto di non vendere più a Rational Group (proprietaria di Stars e Full Tilt Poker) la sala da gioco e pertanto, la room dalla picca rossa non avrà diritto ad alcuna licenza di gioco in New Jersey. E questo complica terribilmente i piani di entrare nel mercato legale del New Jersey e degli USA in generale.
Anche perché il Nevada ha già precluso la strada: considera PokerStars e Full Tilt Poker "cattivi attori", avendo raccolto gioco dopo l'entrata in vigore dell'UIGEA. E le rooms inserite nella black list dovranno aspettare almeno cinque anni prima di richiedere la licenza.
In Delaware invece 888Poker gestirà tutta la piattaforma gioco in esclusiva. Il sospetto è che l'accordo per l'acquisto dell'Atlantic Club sia saltato dopo le forti pressioni dell'AGA (la lobby dei casinò statunitensi) che si è scagliata pubblicamente contro PokerStars, criticando l'operato passato negli USA, usando una terminologia molto forte.
E se PokerStars e Full Tilt Poker rischiano di rimanere fuori dagli States, Caesars e 888Poker sono vicine al lancio del sito real money delle WSOP che sarà operativo sia in Nevada (WSOP.com) che in Gran Bretagna (WSOP.co.uk).