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Ripamonti (Avv. Ctd Goldbet): 'sentenza CGE valida per tutti i bookies'

marco-ripamontiLa Corte di Giustizia Europea (CGE) ha riconosciuto l’applicabilità della sentenza ‘Costa-Cifone’ anche al bookmaker austriaco Goldbet. Una decisione che rischia di scompaginare ancor di più i fragili equilibri del mercato delle scommesse in Italia dopo il Bando Bersani del 2006. Un tema caldo per tutto il settore del gaming nel nostro paese.

A febbraio i Giudici comunitari si sono espressi a favore di due Ctd collegati a StanleyBet. Nella giornata di giovedì, l’ottava sezione della Corte ha notificato un’ordinanza che estende i principi della sentenza ad altri casi analoghi, in particolare a sette titolari di Ctd del book inglese più uno collegato a GoldBet.

Ora dovrà essere il Tribunale del Riesame di Prato (giudice che ha sollevato la questione pregiudiziale) a decidere nel merito, seguendo le indicazioni della corte lussemburghese. La normativa permette ai giudici europei di poter estendere gli effetti delle sentenze della CGE, a casi simili pendenti, attraverso lo strumento dell’ordinanza.

Sugli aspetti tecnici e la portata politica della storica decisione della CGE, abbiamo interpellato l’avvocato Marco Ripamonti, difensore dei titolari dei Centri trasmissione dati (Ctd) collegati a Goldbet.

AP: Avvocato, la Corte ha chiarito: i principi della sentenza ‘Costa Cifone’ possono essere applicati anche a Ctd Goldbet. E agli altri bookmakers che non hanno preso parte alla gara?
MR: Ritengo che la Corte abbia stabilito l’applicabilità della sentenza a tutte le società costituite antecedentemente al Bando Bersani (2006, ndr).

AP: L’ordinanza ha la medesima efficacia giuridica della ‘Costa Cifone’?
MR: L’ordinanza vale come la sentenza, ha lo stesso valore.

AP: Dal punto di vista politico, la decisione della CGE può influenzare gli scenari futuri del betting italiano?
MR: Questa ordinanza rispecchia fedelmente un filone giurisprudenziale e un percorso naturale iniziato con la sentenza ‘Gambelli’, proseguito con la ‘Placanica’ e la ‘Costa Cifone’. Non sposta il problema…

AP: A questo punto l’Italia deve trovare una soluzione per il mercato delle scommesse secondo lei?
MR: E’ evidente che lo Stato italiano debba rimodulare il sistema concessorio.

AP: Da tecnico esperto e che conosce nei dettagli la problematica che tipo di soluzione si sente di proporre?
MR: Non è il mio compito fare proposte. Sarà cura dello Stato italiano procedere ad una regolamentazione che è già in fase di elaborazione.

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AP: Forse il problema principale è di natura fiscale?
MR: Io non ho ricette, né ritengo sia mia competenza elargire suggerimenti in questa direzione. Certo, posso immaginare che vi sia comunque da parte dello Stato italiano un progetto per disciplinare tale profilo ma non è mia competenza parlarne.

AP: L’ordinanza della CGE conferma la giurisprudenza italiana degli ultimi due mesi e le sentenze dei Tribunali amministrativi?
MR: Questa decisione premia tutti quei tribunali che hanno già applicato ampliamente la ‘Costa Cifone’ ai Ctd Goldbet: vedi le sentenze dei giudici di Catania, Palermo, Torino, Siracusa e Bologna.

AP: Ci sono state anche delle decisioni contrarie?
MR: Nella mia esperienza non ho riscontrato pronunce contrarie, nessun tribunale ha applicato un’argomentazione diversa su Goldbet. Quello che è venuto fuori sulla non applicabilità è soltanto frutto di discettazioni dottrinali più o meno disinteressate.

Come anticipato, l’ordinanza riconosce - di fatto - l’attività dei centri trasmissione dati di Goldbet in Italia e crea una rete parallela per la raccolta delle scommesse sportive: le agenzie collegate ai bookmakers stranieri operano in condizioni diverse, e più favorevoli, rispetto ai negozi autorizzati dai Monopoli di Stato. In vista del nuovo bando è necessario quindi trovare soluzioni tecniche alla problematica in essere e tutelare gli investimenti dei titolari delle agenzie AAMS ma al tempo stesso, come ha ribadito il direttore generale Raffaele Ferrara in una recente intervista, rispettare le sentenze della Corte. Un'impresa non semplice ma forse solo con il dialogo tra le parti sarà possibile arrivare ad un compromesso storico dopo più di 10 anni di battaglie legali.

Nella giornata di ieri, AAMS ha inviato in notifica alla Commissione Europea, il decreto che consentirà ai concessionari italiani di poter offrire ai propri clienti un palinsesto libero sugli eventi; senza dubbio una decisione che incrementa la competitività dei bookmakers italiani, con maggiori opportunità per gli scommettitori.

Parleremo in un articolo a parte della posizione ufficiale di Stanleybet sulla recente ordinanza.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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