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The Stars Group: il titolo vola in borsa (+28%) dopo l’annuncio della fusione. Perché Flutter vuole PokerStars-SkyBet

Nella notte tra l’1 ed il 2 ottobre, quando è stata annunciata la futura acquisizione da parte di Flutter (Betfair-PaddyPoker-Fanduel) di The Stars Group (PokerStars-SkyBet-Full Tilt), un’azione di TSG era scambiata al Nasdaq circa 15 dollari.

A seguito del comunicato ufficiale, il titolo TSG è volato raggiungendo il picco di 20,92 dollari (venerdì scorso pari a circa il 28%) prima di scendere leggermente a 19,52 (nella giornata di ieri).

L’andamento del titolo The Stars Group al Nasdaq (stamani in apertura è balzato a 19,92 dollari)

I grossi investitori hanno valutato positivamente questa operazione che, di fatto, crea il gruppo mondiale più importante nel gioco online e non solo (i brand di scommesse iniziano ad essere numerosi e pesanti soprattutto negli USA ed in UK).

La reazione positiva dei mercati non era per nulla scontata: dopo la fusione tra Rational Group e Skybet abbiamo assistito ad un processo contrario (una rapida discesa culminata con l’attuale incorporazione) sui mercati azionari.

Gli analisti stanno esaminando questo deal nel dettaglio, prendendo atto degli hedge found miliardari e delle banche coinvolte nell’operazione. Vedono di buon occhio questo accordo per la potenza di fuoco (FoxBet, Fanduel e non solo) che il futuro gruppo ha senza dubbio nel mercato legale del betting in questo momento più interessante, quello statunitense (in diversi stati vi sarà la regolamentazione).

Inutile soffermarsi sul potenziale enorme di questa nuova frontiera dell’oro a stelle e strisce. Ma il gruppo diventa sempre più potente anche  in Gran Bretagna con PaddyPower (che è ben presente sul terrestre), Betfair (leader dell’Exchange) e SkyBet (uno dei bookmaker britannici online più in vista).

Rafi Ashkenazi attuale CEO di The Stars Group è stato il regista di due importanti operazioni negli States (il lancio di FoxBet e l’accordo con Eldorado Casino)

Per queste ragioni il titolo sta volando. Alcuni analisti però, in particolare Rafi Farber di Calvinayre, mettono in guardia che le fusioni di queste dimensioni rischiano di creare confusione organizzativa interna. Sono processi molto complicati e lunghi prima che possono dare i loro frutti con tagli dei costi e con la realizzazione delle economia di scala.

Ricordiamo che l’operazione sarà molto lunga: sarà votata non prima della metà del 2020 e si dovrebbe concludere sotto il profilo formale entro il terzo trimestre dello stesso anno.

Ed allora quali sono le ragioni che hanno spinto le due realtà a sposarsi?  Perché Flutter ha voluto The Stars Group?

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“La ragione principale – scrive nella sua analisi Farber – è di natura politica e dipende dai Governi” e spiega che i nuovi divieti, l’ostilità generale e l’aumento delle tasse sono oramai determinanti e incentivano le fusioni tra grossi gruppi nell’e-gaming e nelle scommesse.

“Gli ultimi bilanci di Flutter hanno mostrato un EBITDA in calo di 21 milioni di sterline a causa dell’aumento di 47 milioni in tasse ed imposte. Se a questo ci aggiungi le (notevoli, ndr) restrizioni sui terminali di scommesse a quota fissa (si è passati da puntate massime di 100 pounds a 2 pounds), Flutter deve cercare business altrove per superare questi ostacoli”.

E’ logico che cerchi di rafforzare la propria presenza in mercati come quello statunitense, dove The Stars Group è fortissimo non solo con PokerStars (brand storico da quelle parti) ma anche per i recenti accordi siglati con Fox Sport ed Eldorado.

A Wall Street i grossi investitori hanno capito che il nuovo gruppo è già pronto per essere protagonista negli Stati Uniti che per la prima volta aprono alle scommesse legali. Anche le leghe (NBA e NFL su tutte) oramai hanno capito il potenziale di questa svolta epocale.

Da non sottovalutare inoltre il potenziale cross-over nei mercati europei come Germania, Italia e Spagna che potrebbero rafforzare la liquidità di Betfair e del poker online (PokerStars).

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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