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Borgata Casino Atlantic City

Clamoroso, Atlantic City rischia la bancarotta: il Borgata chiede $62 milioni!

Il denaro che Atlantic City dovrebbe, anzi, deve dare al Borgata Casino rischia di far passare per una disputa da quattro soldi quella che la stessa sala da gioco ha in corso con Phil Ivey. Sì, perché se il campione americano ha in ballo una causa da una dozzina di milioni, la capitale del New Jersey sarà costretta a sborsare ad uno dei suoi casinò qualcosa come sessantadue milioni di dollari. Avete letto bene: $62.000.000.

Lunedì, il Borgata ha chiesto a un giudice di ordinare alla città di Atlantic City di pagare, appunto, oltre 62 milioni di dollari di rimborsi, che il tribunale aveva già confermato. Una mossa che potrebbe costringere le autorità statali a sequestrare alcuni degli asset della città, che rischierebbe addirittura la completa bancarotta.

Atlantic City non ha rispettato la deadline, non inviando i rimborsi fiscali al Borgata entro domenica scorsa, come stabilito da un giudice tributario. Secondo il giudice, la città ha chiesto al casinò troppe tasse, nel 2009 e nel 2010, rispetto al livello del mercato del gambling sempre più in declino negli ultimi anni.

Il sindaco di Atlantic City, Don Guardian, ha affermato che la città non può permettersi di tirare fuori quei soldi in un'unica soluzione e che se fosse costretta a farlo, dovrebbe dichiarare bancarotta. Joe Lupo, Senior Vice President del Borgata, ha addirittura specificato che se si aggiungono i rimborsi relativi ad altri anni fiscali, Atlantic City dovrebbe dare al casinò più di $150 milioni.

"Stiamo semplicemente facendo valere i nostri diritti di contribuenti che devono ricevere un rimborso", ha dichiarato Lupo ad Associated Press. "Ci delude inoltre che la città stia concentrando solo su di noi il suo tentativo di risolvere la situazione. Atlantic City ha rimborsato tutti gli altri casinò, a parte il Borgata". Atlantic City avrà 30 giorni di tempo per rispettare il pagamento ed evitare il sequestro di alcune delle sue proprietà.

La crisi del gambling di Atlantic City

La situazione è figlia del ben noto declino del mercato dei casinò di Atlantic City, sin da quando in Pennsylvania ha aperto, nel 2006, la prima sala da giochi. A quei tempi, il mercato del gambling valeva 5,2 miliardi di dollari: nel giro di 8 anni, la cifra è quasi dimezzata, passando ai 2,7 miliardi di dollari dell'anno scorso e causando la chiusura di 4 dei 12 casinò della città. E quest'anno le previsioni sono addirittura peggiori.

Di conseguenza, spesso le sale da gioco si rivolgono ai giudici per chiedere rimborsi fiscali: spesso vincono, infliggendo ulteriori duri colpi al budget di Atlantic City, nel più classico dei serpenti che si mordono la coda.

Atlantic City è già sotto la supervisione di un emergency manager, una sorta di versione americana del nostro commissario prefettizio. È già pronto un piano di aiuti da $60 milioni, a cui manca solo la firma del governatore del New Jersey Chris Christie: prima, però, Atlantic City deve presentare un piano di recupero fiscale valido. Se queste sono le premesse, si prospettano tempi bui per quello che una volta era il secondo mercato americano del gioco…

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