Un gruppo di imprenditori svizzeri è pronto a mettere sul piatto 100 milioni di franchi per rilanciare Campione: il progetto prevede la costruzione di una clinica medica, una serie di appartamenti residenziali ed un museo nell'edificio del Casinò, fallito poche settimane fa. Spazio anche per una piccola sala da gioco (ma su questo punto gli investitori sono scettici sulle licenze).
La cordata è guidata dal gruppo Artisa (un miliardo di franchi in investimenti negli ultimi 5 anni) che sarebbe pronto a riqualificare la struttura disegnata dall'architetto Mario Botta.
L'indiscrezione è stata lanciata dal portale "Ticino Online" ed è stata confermata dai diretti interessanti pronti ad investire nell'enclave, a condizione però che sia riconosciuto a Campione uno Statuto Speciale.
Quindi la cordata è pronta a rilevare gli immobili del Comune e riconvertirli. In primis verrebbe creata una clinica di alta specializzazione ("sul modello, per intendersi, della zurighese Schultess Klinik"), più appartamenti medicalizzati per ospitare gli ospiti della clinica per la terza e quarta età, ma tutti residenziali ed infine un museo d'arte internazionale.
Stefano Artioli, presidente di Artisa Group indica la strada: basta con il casinò che è rimasto aperto per 85 anni. Il core business dell'enclave deve essere diverso dal gambling secondo il manager e imprenditore elvetico. Campione deve diventare un polo sanitario e residenziale "È un progetto moderno, giovane e che guarda al futuro. Noi crediamo nella possibilità di trasformare l’enclave in una perla del Ceresio. Il Casinò è indebitato anche perché oggi questo settore non regge più davanti alla concorrenza del gioco online. È sbagliato ritenere Campione come il paese del vizio e non vederne il potenziale".
Aspetto importante: il personale verrebbe re-impiegato: "Il personale, sia del Comune che del Casinò, di cui una parte (circa 160 persone, ndr) è a carico della cassa disoccupazione svizzera per un importo di circa 20 milioni di franchi all’anno, il personale, dicevo, verrebbe riqualificato nel settore socio-sanitario e dei servizi. Potrebbe così venir ricollocato nelle nuove infrastrutture. Per pagarle queste persone con la disoccupazione, è molto meglio pagare per riqualificarle".