Una giovane catanese di 25 anni è stata denunciata per esercizio abusivo di gioco d’azzardo e di scommesse, più al pagamento di una sanzione amministrativa di 94mila euro per aver operato senza le licenze di pubblica sicurezza necessarie in un bar di Catania.
Durante una serie di controlli di routine da parte dei Carabinieri del capoluogo etneo, in collaborazione con ufficiali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno scoperto un mini casinò all’interno di un chiosco-bar denunciando la proprietaria.
E’ stato stimato che il business gestito dalla ragazza ammontava a circa 1 milioni di euro l’anno.
In questo Articolo:
La legge italiana e l'importanza di giocare in location legali e sicure
Prima di raccontarvi i fatti di cronaca recenti legati alla bisca catanese, è bene ricordare che in Italia il gioco d'azzardo è legale, è consentito giocare ma solo nei luoghi autorizzati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Le slot e le VLT devono tutte essere collegate alla rete SOGEI gestita dal Ministero delle Finanze. Questo dettaglio non è secondario solo per evitare qualsiasi forma di evasione fiscale, ma anche per garantire un gioco più controllato e sicuro da parte dell'Agenzia governativa dei Monopoli. I payout delle macchinette è prefissato per legge ed è garantito dalla rete SOGEI. Quando una slot non è collegata alla rete, in genere è truccata o con payout notevolmente più bassi che possono riservare brutti scherzi ai gamblers.
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Le stesse dinamiche e ragionamenti valgono per il gioco online. In Italia è possibile giocare in sicurezza ai casino online concessionari che mettono a disposizione dei nuovi iscritti bonus casino benvenuto (nella tabella qui sotto potete trovare una comparazione) e i bonus senza obbligo deposito casinò. Per quanto riguarda proprio i siti online legali, questi sono controllati e monitorati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. I siti concessionari devono rispettare determinati standard di sicurezza per i giocatori e garantire l'equità dei giochi.
Catania: un casinò clandestino all'interno di un bar
Ritornando ai fatti di cronaca della città etnea, il locale pubblico sembrava all’apparenza un bar, ma gli inquirenti hanno scoperto una saletta nascosta e riservata che è stata descritta dai media locali come un vero “casinò clandestino”.
La saletta aveva un registratore di cassa autonomo usato esclusivamente per raccogliere il denaro delle scommesse illegali e delle slot machine non autorizzate. Inoltre, la cassa conteneva un dispositivo elettronico che permetteva l'accesso online a siti di gioco d’azzardo non europei, e quindi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).
Non solo slot ma anche VLT e macchinette virtuali
Questo dispositivo consentiva l'accesso a "slot machine" virtuali tramite quattro postazioni informatiche a disposizione dei clienti, eludendo così il controllo di ADM.
La sala clandestina disponeva anche di sei videolottery (VLT) con caratteristiche tecniche non conformi alla normativa vigente, violando il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S). Tutti i pagamenti per accedere a questi giochi avvenivano in contanti e direttamente alla proprietaria, e questi incassi, stimati superiori a un milione di euro annui, non venivano registrati nei conti ufficiali dell’attività. Per questo motivo, sono attualmente in corso ulteriori verifiche di natura tributaria.
Oltre alla denuncia penale per esercizio abusivo di gioco d’azzardo sono state contestate sanzioni amministrative all’esercente per un totale di 94.000 euro, essendo sprovvista di alcuna licenza di polizia per svolgere tali attività. Una vera bisca, un mini casinò clandestino.
Le altre bische clandestine scoperte in Italia
Non è una novità purtroppo ma un vero cancro per la società italiana, queste bische che favoriscono il dilagare delle dipendenze senza alcuna garanzia di equità nei giochi e di tutela dei players. L’ultima scoperta delle autorità, prima di Catania, risale a aprile, a Vinci (Firenze). Nella città toscana, è stato scoperto un internet point che fungeva da sala giochi clandestina, dove erano disponibili giochi computerizzati, tra cui roulette e Baccarat, un mini casinò automatizzato. Il gestore del locale e un frequentatore, entrambi di nazionalità cinese, sono stati denunciati.
Il locale, promosso anche sui social network in cinese, non aveva le necessarie autorizzazioni per l’attività di gioco svolta e utilizzava un sistema informatico per eludere il controllo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, evitando così il pagamento delle tasse. Durante le operazioni sono stati sequestrati 6.000 euro, ritenuti incasso delle puntate del giorno.

Il caso di Taranto con i videopoker
La settimana scorsa, la Guardia di Finanza di Taranto ha sequestrato 42 apparecchi da gioco illegali, tra cui videopoker, slot machine e un personal computer, a seguito di ispezioni in Puglia che hanno interessato vari circoli ricreativi, sale giochi e bar situati a Taranto e a Grottaglie. Tra gli apparecchi sequestrati figurano 6 videopoker, un personal computer utilizzato per scommettere su piattaforme di gioco illegali online, vari palinsesti e tagliandi di giocate, oltre a 35 slot machine non connesse al sistema telematico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In seguito ai controlli, 7 persone sono state segnalate alle Autorità competenti.