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Pro di blackjack: "come ho sfruttato le debolezze del banco a Vegas, con un edge del 12%"

Prosegue l'appassionante racconto-confessione della giocatrice professionista di blackjack "Miss Brown" (uno pseudonimo usato dall'autore), tratto dall'intervista pubblicata da Mchael Kaplan su Thrillist Travel che ha voluto proteggere l'identità della donna 38enne.

Leggi qui la prima parte

Dopo anni passati nei casinò come counter, nel 2008 il percorso di Miss Brown cambia: "avevo 30 anni - racconta la pro - e stavo distruggendo tutti i tavoli a Las Vegas. Facevo la dealer in un casinò nel sud della California e nei miei momenti liberi volavo subito in Nevada per battere il banco, contando le carte. Mi dava molte più soddisfazioni".

TRA LAS VEGAS E LA CALIFORNIA

"Sfruttavo tutte le mie energie inesauribili. A volte facevo una sessione di 32 ore e poi viaggiavo verso la California. Ogni week end vincevo dagli 800$ ai 1000$. In uno di questi viaggi a Vegas, ho incontrato un professionista che per la prima volta mi ha mostrato come applicare in modo vincente la tecnica hole card-game".

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L'hole card game punta a sfruttare i leaks dei dealer meno esperti, ma ci sono molti dubbi su questa tecnica

Qui il racconto si fa interessante anche se solleva parecchi dubbi: "il conteggio delle carte permette di assicurarsi un edge del 2%: tutto questo dà spazio ad un sacco di perdite inattese, sei in balia della varianza, ma nel lungo periodo è un bel vantaggio. Se per esempio la vostra scommessa media è di 500$ e si giocano 100 mani l'ora, si può guadagnare fino a 1.000$".

CONTARE LE CARTE: EDGE DEL 2%?

Primo appunto. Siamo certi che contando le carte in maniera corretta si arriva ad avere un edge così spregiudicato? Tra gli esperti di statistica applicata al gambling non c'è una versione comune: c'è chi conferma il 2% e chi assicura che l'edge sul banco può essere al massimo dell'1,5%. In molti casi addirittura solo lo 0,5%.

Comunque, come sostiene Miss Brown, sappiamo anche da altre fonti che la varianza in genere è determinante nella vita e nella carriera di un counter live. Non sono così rose e fiori come potrebbe sembrare guardando film come 21.

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HOLE CARD GAME: "VANTAGGIO FINO AL 12%"

Miss Brown però va al raise: "con la tecnica hole card game puoi avere un ritorno del 12%, limitando la volatilità".

Ma in cosa consiste realmente questo hole card game? La protagonista del racconto non svela tutti i suoi assi nella manica, ma dà elementi abbastanza chiari: "se trovi dealer poco attenti che inavvertitamente mostrano le loro carte, il gioco è fatto. Non è sempre perfetto ed è necessario avere occhi molto veloci".  Una specie di edge sorting però che si basa su una debolezza umana e non su un difetto di fabbricazione delle carte.

Abbiamo interpellato diversi esperti ma nessuno è stato in grado di spiegarci questa tecnica. Alla fine i dubbi rimangono. Sarà un bluff? Conoscendo la serietà dell'autore, Mchael Kaplan, è difficile pensar male ma il fatto che la giocatrice non voglia entrare nei dettagli, non aiuta a capire le dinamiche e se questa famigerata strategia hole card-game alla fine sia diffusa o popolare a Vegas.

Ne ha accennato per la prima volta Ken Uston nel 1992, nel suo libro Million Dollar Blackjack.

La pro americana racconta: "La mia prima volta è stata al Binion Horseshoe in Downtown (quartiere storico di Vegas, ndr). Il nome della croupier era Jaio, lo ricordo ancora. Da quel momento la mia vita è cambiata. Occorreva visionare più di 200 dealer per trovare quello giusto, ma quando lo trovavi era Natale fino a quando il casinò non lo rimuoveva o lo licenziava".

fine seconda parte - continua

Leggi qui prima parte della storia di Miss Brown

NOTA SUL BLACKJACK E IL CONTEGGIO DELLE CARTE:

Come detto, il racconto è tratto da un'interessante intervista di Mchael Kaplan, ma nel blackjack è noto il vantaggio statistico nel lungo periodo del banco. Possono esistere rare eccezioni (a volte determinate anche dalla run favorevole) ma si tratta comunque di casi isolati di gambler professionisti che hanno speso più di mezza vita all'interno di un casinò e che giocano in maniera "scientifica" cercando di rispettare al massimo regole matematico-statistiche. Molto spesso, gran parte delle persone che provano ad improvvisarsi e contare le carte senza il necessario apprendimento, perdono ingenti somme. La giocatrice parla poi di una tecnica ancora più avanzata nella seconda parte, ma che richiede molte risorse ed esperienza. Questo racconto quindi va preso con le molle e letto al netto di queste considerazioni. Giocate per divertirvi e con responsabilità.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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