Katrina Bookman per ben 7 anni è stata giudicata la donna più sfortunata tra le fortunate, ora invece lo possiamo dire che ha avuto una "sfortuna nera". La sua storia è emblematica ed aveva fatto il giro di tutto il mondo. Nel 2016, dopo un'esistenza a dir poco complicata, vinse nello stato di New York, al Resorts World Casino nel Queens, un jackpot da 43 milioni di dollari alla slot “Sphinx Machine”,
Nonostante la Signora Katrina Bookman abbia scattato una foto allo schermo per dimostrare di aver vinto il jackpot, quando si è avvicinata alla cassiera per ritirare l'assegno, le hanno fatto notare che, in realtà il messaggio era di "un errore "errore" e lei non avrebbe incassato un centesimo. Le offrirono una bistecca per cena, la beffa nella beffa e quel dettaglio della bistecca rese la storia virale.
Ma ripercorriamo la storia e torniamo al 2016 prima di parlare della sentenza che è stata resa pubblica proprio in questi giorni.
In questo Articolo:
La Slot Machine, il jackpot e la beffa
Nel 2016, nello stato di New York, una giornata che sembrava ordinaria si trasformò in un tumulto di emozioni per Katrina Bookman, una madre di quattro figli con un passato difficile alle spalle.
Al casinò Resort World, Katrina si concesse un momento di svago giocando alle slot machines. Quando la macchina si fermò, il display mostrava una cifra sbalorditiva: 42,9 milioni di dollari. Convinta di aver cambiato il suo destino, Katrina scattò un selfie per immortalare l'inaspettata fortuna.
Per Katrina, questa vincita sembrava la realizzazione di un sogno. Nonostante un'infanzia segnata dall'abbandono e dal sistema di affidamento, era riuscita a crescere quattro figli, tutti diplomati, lavorando instancabilmente per garantire loro un futuro migliore. Uno dei suoi desideri più grandi era aiutare suo figlio ad aprire il suo negozio da barbiere.
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Tuttavia, l'euforia durò poco. Dopo che la notizia si diffuse nel casinò, la sicurezza la accompagnò negli uffici della direzione per informarla che si era verificato un errore tecnico nella macchina. La Gambling Commission dello Stato di New York confermò che la vincita era invalida.
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L’offerta offensiva del casinò di 2,25 dollari e una Bistecca...
Il portavoce del casinò spiegò che la macchina aveva sbagliato a registrare la vincita massima possibile di soli 6.500 dollari. Katrina, invece, si vide offrirle solo 2,25 dollari come compenso simbolico, più una cena con una bella bisteccona offerta dalla casa. Che generosi!
Il suo avvocato, Alan Ripka, denunciò l’accaduto come un’ingiustizia. "I giocatori mettono in gioco i loro soldi fidandosi del sistema, e quando vincono, è giusto che siano pagati", dichiarò. Nel tentativo di ricompensarla con una cena sostanziosa, il casinò non riuscì comunque a placare la sua delusione.
Non disposta ad accettare la spiegazione, Katrina intraprese una battaglia legale contro il casinò e la commissione del gioco, determinata a far valere i suoi diritti. La Gaming Commission ritirò la slot incriminata poco dopo l'incidente, cercando di evitare ulteriori complicazioni.
La vicenda di Katrina Bookman è diventata un chiaroscuro del sogno americano, un racconto che sottolinea come la realtà possa spesso infrangere le più alte aspettative, e un monito sulla necessità di regolamentazioni più chiare e precise nel mondo del gioco d’azzardo terrestre.
La sentenza
Alla fine, e dopo un contenzioso durato sette anni iniziato nel 2017, la recente sentenza ha dato ragione a Resorts World Casino , che ha finito per non pagare nulla. I manager della sala da gioco sono riusciti a dimostrare che si era effettivamente trattato di un errore della macchina, sostenendo che l'importo massimo che avrebbe potuto vincere era di 6.500 dollari, essendo completamente diverso dai 43 milioni di dollari indicati.
L'argomentazione avanzata dall'avvocato di Bookman era che si trattava di scuse prive di fondamento e che, in mancanza di ciò, c'era stata negligenza da parte del casinò nel non calibrare correttamente le sue slot. “ La macchina prende i tuoi soldi quando perdi. Quindi, dovresti pagare quando vinci", ha osservato l’Avvocato Alan Ripka, difensore di Katrina nella sua memoria difensiva.
La giocatrice ha subito danni morali e psicologici: ha diritto a un risarcimento!
L'aspetto che ci lascia perplessi è che non siano stati riconosciuti danni morali e psicologici alla giocatrice per la beffa subita. Possiamo capire che vi sia stato un errore nella gestione del jackpot (che ha reso il casinò poco credibile) ma un errore del genere deve essere comunque pagato in qualche modo, solo per risarcirla delle forti emozioni e delusione per via di una vincita così alta negata. Altro che 2,25 dollari e una bistecca... E' una sentenza che lascia parecchio perplessi e che protegge la potente lobby dei casinò terrestri.